The Politics of Choice and the Possibility of Leaving
di Megan-Leigh Heilig, 2019, 15'
15’. Courtesy l'artista


Schermo dell'Arte - Archivio Film  Presentato allo Schermo dell'arte 2020 
Il film è parte di VISIO - European Programme on Artists’ Moving Images - IX edizione

Diviso in capitoli, il video documenta un momento decisivo della vita dell’artista: i suoi ultimi giorni di convivenza con la compagna in Sudafrica prima della loro partenza. Mentre l’artista sta per trasferirsi in Belgio per lavoro, la sua partner, a causa della scadenza del visto, è costretta al ritorno in Namibia, dove l’omosessualità è illegale. Alternando riprese intime a scene di viaggio, The Politics of Choice and the Possibility of Leaving combina in maniera poetica e delicata aspetti della vita privata dell’artista. Il film è una riflessione politica sul diritto di amare, ed esplora le emozioni e la violenza legate all’identità nazionale e ai confini fisici e immaginari. 
 
Il lavoro di Megan-Leigh Heilig (1993, Sudafrica/Germania) è conflittuale e provocatorio, ma anche intimo e personale. Si occupa di realtà politiche e sociali che vengono tradotte in opere attraverso le sue esperienze private. È cresciuta a Johannesburg e si è laureata presso l’Università del Witwatersrand con un BFA; ha completato il suo MFA all’Università di Cape Town, e ha completato una residenza di 2 anni presso l’HISK a Gent. Megan ha esposto alla Seven Hills 2nd Kampala Biennale 2016 curata da Elise Atangana; nei progetti Digital Africa tra YaPhoto e Open Source curati da Christine Eyene nel 2017; nel 2018 in una collettiva intitolata Somewhere In Between al BOZAR di Bruxelles; la mostra del Feminist Art Prize tenutasi presso IKOB a Eupen 2019, 21a Biennale di Arte Contemporanea Sesc_Videobrasil | Imagined Communities 2019-2020 e la collettiva intitolata Together at MHKA nell’agosto 2020.

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