Donne senza uomini
di Shirin Neshat, Germania, Austria, Francia 2009, 95'
SCENEGGIATURA: Shirin Neshat, Shoja Azari (tratto dal romanzo “Donne senza uomini“ di Shahrnush Parsipur)   SET DESIGN: Shahram Karimi
  SUONO: Uve Haussig
DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA:
Martin Gschlacht
  MONTAGGIO: George Cragg,
Julia Wiedwald
MUSICA: Ryuichi Sakamoto    PRODUTTORI ESECUTIVI:
Barbara Gladstone, Jerome de Noirmont, Oleg Kokhan
MUSICA PERSIANA: Abbas Bakhtiari    
SCENOGRAFIE: Katharina Wöppermann    PRODUTTORI: Susanne Marian, Martin Gschlacht, Philippe Bober

Schermo dell'Arte - Archivio Film Iran, 1953. Sullo sfondo tumultuoso del colpo di stato appoggiato dalla CIA, i destini di quattro donne confluiscono in uno splendido giardino di campagna dove trovano indipendenza, conforto e amicizia. L'acclamata video artista Shirin Neshat esordisce nella regia cinematografica filmando in modo elegante e incisivo una penetrante riflessione su un momento cruciale della storia del suo paese che ha condotto direttamente alla rivoluzione islamica e all'Iran che conosciamo oggi.

Sinossi
Women without men, tratto da Donne senza uomini, romanzo realista e magico di Shahrnush Parsipur, è il primo lungometraggio dell'artista iraniana Shirin Neshat. Il film narra la storia delle vite intrecciate di quattro donne iraniane nell'estate del 1953, un periodo catastrofico nella storia iraniana, quando un colpo di stato guidato dagli americani e appoggiato dagli inglesi depose il Primo Ministro democraticamente eletto, Mohammad Mossadegh, e restaurò lo Shah al potere. Nell'arco di alcuni giorni, quattro donne appartenenti a classi diverse della società iraniana si ritrovano insieme sullo sfondo dei tumulti politici e sociali. Fakhri, una donna di mezza età intrappolata in un matrimonio senza amore, deve fare i conti con i sentimenti che prova nei confronti di una vecchia fiamma che, di ritorno dall'America, è rientrata nella sua vita. Zarin, una giovane prostituta, cerca di fuggire quando si rende tragicamente conto che non riesce più a vedere i volti degli uomini. Munis, una giovane donna con una coscienza politica, deve resistere all'isolamento che le impone il fratello religioso tradizionalista, mentre l'amica Faezeh resta incurante dei disordini nelle strade e sogna soltanto di sposare il dispotico fratello di Munis. 
Mentre i tumulti politici crescono nelle strade di Teheran, ognuna delle donne riesce a liberarsi dai propri vincoli. Munis partecipa attivamente alla lotta politica andando incontro alla propria morte. Fakhri spezza le catene del suo stagnante matrimonio, lasciando il marito e acquistando un mistico frutteto nei dintorni della città. Faezeh viene accompagnata nel giardino da Munis e lì affronta la sua ritrovata consapevolezza, mentre Zarin trova sollievo nella sua comunione con la terra. Ma è solo una questione di tempo prima che il mondo fuori dalle mura del giardino penetri nelle vite delle quattro donne, mentre la storia del loro paese prende un tragico corso. 

Note di regia 
Women without men descrive un momento fondamentale dell'estate del 1953, quando le speranze di una nazione furono soffocate dalle potenze straniere con un tragico golpe che portò alla Rivoluzione Islamica del 1979. A trent'anni di distanza, mentre vediamo giovani uomini e donne protestare nelle strade dell'Iran nonostante una spietata e brutale repressione, ci rendiamo conto, ancora una volta, che la lotta è viva e vegeta. Posso solo sperare che  Women without men, un film in linea con la mia impostazione artistica globale e nomade, offra un piccolo contributo al vasto racconto della storia contemporanea dell'Iran, ricordandoci la voce di una nazione che fu messa a tacere nel 1953 da poteri interni ed esterni e che è tornata a levarsi con un tono assordante.

Shirin Neshat
Shirin Neshat, è una fotografa e video artista iraniana che nelle sue opere affronta le complesse forze sociali e religiose che forgiano l'identità delle donne mussulmane. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti per i suoi ritratti di donne ricoperti di calligrafia nella serie "Women of Allah". Ha anche diretto diversi video, tra cui Turbulent (1998) e Rapture (1999) che le sono valsi il Premio Internazionale alla 48a Biennale d'Arte di Venezia. Le sue personali sono state esposte, tra gli altri, alla Tate Gallery di Londra, al Guggenheim  Museum di New York, al Museo d'Arte Contemporanea di Atene, alla Serpentine Gallery di  Londra, alla Kunsthalle di Vienna e al Museo d'Arte Contemporanea di Hiroshima.  Women without men è il lungometraggio con cui debutta nella regia cinematografica. 

Filmografia 
VIDEO INSTALLAZIONI: Anchorage (1996), The Shadow Under the Web (1997), Turbulent (1998), Rapture (1999), Soliloquy (1999), Fervor (2000), Passage (2001), Pulse (2001), Possessed (2001), Tooba (2002), Mahdokht (2003), The Last Word (2004), Issar (2004), Zarin (2005), Faezeh (2008), Munis (2008), Farokh Legha (2008), Games of Desire (2009) 
FILM: Women Without Men (2009) 

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