Lo schermo dell’arte 17ª edizione

Festival di cinema e arte contemporanea


Firenze, 13 – 17 novembre 2024

Cinema La Compagnia, Palazzo Strozzi
NYU Florence, Accademia di Belle Arti di Firenze

Streaming: canale Lo schermo dell’arte su MYmovies ONE
13 – 24 novembre 2024

Ingresso libero per gli under 30

 

Focus on Garrett Bradley

È dedicato all’artista, insegnante e filmmaker americana Garrett Bradley. Nel 2020, Bradley ha prodotto il suo primo lungometraggio, Time, che ha ricevuto oltre cinquanta nominations, incluso l’Oscar, e ha vinto venti premi, tra cui il Peabody Award 2020 e il Best Director Award for U.S. Documentary al Sundance Film Festival di quell’anno, facendo di Bradley la prima donna nera nella storia del Festival a vincere questo premio. Bradley è stata residente nel 2015 presso la Skowhegan School of Painting and Sculpture ed è stata premiata con il Prix de Rome (2019), l’Arts and Letters Award for Art dall’American Academy of Arts and Letters (2022) e l’Eye Art & Film Prize dell’Eye Filmmuseum (2023). Sue mostre mostre personali si sono tenute presso istituzioni quali Museum of Modern Art di New York (2020); Contemporary Arts Museum di Houston (2019); Momentary, Crystal Bridges, Arkansas (2021); August Wilson African American Cultural Center di Pittsburgh (2022); Museum of Contemporary Art di Los Angeles (2022). 
Il recente libro di Bradley, Devotion, pubblicato nel febbraio 2024, è stato il primo di una serie di pubblicazioni, dedicate ad approfondire la ricerca di singoli artisti a cura di MIT Press e Lisson Gallery.

Opening night: mercoledì 13 novembre

Opening Night con la performance Edge of Life (2024) di John Menick, nella quale l’artista e filmmaker americano parla con un computer senziente della possibilità dell’immortalità digitale. Una sorta di Test di Turing al contrario: il computer interroga l’artista per scopi che possono includere o meno la clonazione della sua coscienza. Attraverso un testo narrato e un montaggio di immagini di science fiction, computer graphics, film della storia del cinema, ricerche biologiche e folkloriche, Edge of Life, è una strana indagine su come il digitale trasforma i confini del vivente.
A seguire Ernest Cole: Lost and Found (2024), del regista haitiano Raoul Peck, candidato all’Oscar per I’m Not Your Negro (2016). È il racconto dell’opera del fotografo sudafricano costretto all’esilio a New York a seguito della pubblicazione del libro House of Bondage (1967), coraggiosa denuncia degli orrori dell’apartheid. Il film ricostruisce la sua vita grazie anche al ritrovamento, nel 2017, di 60.000 negativi considerati dispersi, immagini che catturano con intensità la brutalità della segregazione razziale in Sudafrica e negli Stati Uniti. Il film ha vinto l’Œil d’or per il miglior documentario al Festival di Cannes.

Evento speciale exergue - on documenta 14

La prima italiana del film exergue – on documenta 14 del regista greco Dimitris Athridis, è l’evento speciale di questa edizione: un film che è quasi un thriller dalla straordinaria durata di 14 ore, un’esplorazione senza precedenti del dietro le quinte del mondo istituzionale dell’arte contemporanea. Athiridis, che sarà presente al Festival, segue per due anni la preparazione di documenta 14, la più importante mostra d’arte contemporanea al mondo, filmando le riunioni e i sopralluoghi del direttore artistico Adam Szymczyk e del suo team curatoriale, che decise di allestire l’esposizione tra Kassel, sede d’origine di documenta, e Atene. Questa scelta ha portato  ad un deficit finanziario e ad uno scandalo mediatico che hanno oscurato i meriti artistici della mostra. Composto da 14 capitoli di circa un’ora ciascuno, il film verrà presentato a Palazzo Strozzi durante tutto l’arco dei giorni del Festival. Adam Szymczyk terrà una conversazione con Salvatore Lacagnina, curatore e co-ideatore del programma Studio14 per Athens documenta 14.

VISIO 2024

Torna anche VISIO – European Programme on Artists’ Moving Images, a cura di Leonardo Bigazzi, dedicato ad artisti under 35 che utilizzano le immagini in movimento, che giunge quest’anno alla XIII edizione. Viene confermato il sostegno alla produzione di nuove opere di giovani artisti tramite il VISIO Production Fund, fondo di produzione del valore di 35.000 euro finanziato in partnership con Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Fondazione In Between Art Film e FRAC Bretagne. Grazie al sostegno di Human Company, il VISIO Production Fund 2024 è stato incrementato di 5.000 euro.
Sono parte del programma del Festival le prime mondiali delle opere di Andro Eradze, Timoteus Anggawan Kusno e Valentin Noujaïm realizzate grazie al supporto del VISIO Production Fund 2023. In anteprima italiana, inoltre, Razeh-del (2024) dell’artista iraniana Maryam Tafakory, prodotto con il VPF 2022, selezionato nel concorso Pardi di domani del Festival di Locarno, opera collage che usa poesia, documentario e materiali d’archivio per raccontare il desiderio di due studentesse iraniane di girare, nel 1998, sotto il regime teocratico, un film impossibile.

LINE UP

After Colossus
di Timoteus Anggawan Kusno, 2024
Prima mondiale
Realizzato con il sostegno del VISIO Production Fund
La ricostruzione, tra finzione e realtà, di un misterioso progetto segreto gestito dall’esercito indonesiano iniziato dopo il crollo del regime autoritario di Suharto nel 1999, in cui i bambini delle zone rurali venivano rapiti, sottoposti a esperimenti onirici e indottrinati.

AKA
di Garrett Bradley, 2019
Prima italiana 
AKA, prima opera di una trilogia sulle relazioni tra donne, si concentra su madri e figlie in famiglie mixed-race o con diverse tonalità di pelle. Questo cortometraggio sperimentale di Bradley nasce da conversazioni con le sue protagoniste femminili che esplorano temi quali razza, mobilità sociale e la relazione tra donne bianche e donne nere. Il termine “color struck” modella gli effetti prismatici del film, contribuendo alla sua atmosfera onirica. Questi dialoghi hanno influenzato la coreografia e le location del film, riflettendo le visioni dei suoi soggetti.

Alone
di Garrett Bradley, 2017
Prima italiana
Nelle sue installazioni, cortometraggi e film, Bradley colloca costantemente i suoi soggetti in luoghi specifici, spesso a New Orleans, città dove vive, e questi diventano spazi di confronto tra narrazioni personali e contesti storici e politici più ampi. In Alone, ritratto di una madre single a New Orleans il cui partner è stato incarcerato in una struttura che vieta le visite di persona, Bradley interrompe le gerarchie convenzionali del documentario d’osservazione, posizionandosi come confidente, sostenitrice e complice.

Alreadymade
di Barbara Visser, 2023
Fountain di Marcel Duchamp, considerata una delle opere d’arte più influenti del XX secolo, venne mostrata per la prima volta a una mostra della Society of Independent Artists a New York nel 1917. Il film  indaga le teorie che l’attribuiscono all’artista dadaista Elsa von Freytag-Loringhoven (1874 – 1927).

Among the Palms, the Bomb, or: Looking for Reflections in the Toxic Field of Plenty
di Lukas Marxt e Vanja Smiljanic, 2024
Prima mondiale 
Nel Salton Sea, a sud della California, il livello dell’acqua è sceso di ben mezzo metro ed è destinato a prosciugarsi. Ma questo è anche  il luogo dove gli Stati Uniti hanno testato numerose bombe atomiche durante la Seconda Guerra Mondiale in previsione dei bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki, e durante la Guerra Fredda.

Art of Diplomacy
di Zeca Brito, 2023
Prima europea

Alla Royal Academy di Londra nel 1944, sotto i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, venne presentata per la prima volta al mondo l’arte del movimento modernista brasiliano. Un gesto di diplomazia culturale dimenticato per decenni raccontato oggi da questo film. Il ricavato delle vendite delle opere esposte fu donato dagli stessi artisti alla Royal Air Force, come contributo al sostegno della lotta al nazifascismo.

Arte Povera, Appunti per la Storia
di Andrea Bettinetti, 2023
Un film sulla forza dissacrante di un movimento e di un gruppo di giovani artisti che hanno inciso profondamente sul panorama dell’arte contemporanea non solo italiana. Tra iconici capolavori, filmati originali dell’epoca e interviste ai suoi protagonisti, prende vita un incredibile resoconto dell’Arte Povera e del suo linguaggio innovativo. 

Club Bunker
di M+M (Weis/De Mattia), 2023 
Prima italiana
Il duo M+M torna allo Schermo dell’arte con il secondo episodio di una trilogia in cui protagoniste sono le mantidi religiose. Esse si muovono in un ambiente in miniatura perfettamente ricostruito simile ad un bunker in cui risuona un pericolo di cui non si conosce la natura.

Con i denti tra i coltelli
di Roberto Fassone, 2024
Prima mondiale
Una squadra dilettantistica di pallacanestro fiorentina vista attraverso la lente di uno dei suoi giocatori, l’artista Roberto Fassone. La vita del gruppo tra allenamenti, partite e spogliatoi viene frammentata da materiali tratti dalla rete. Misto di poesia d’amore dell’autore verso gli amici, diario e mixtape, il film mette in scena le gioie e i drammi del quotidiano personale e collettivo.

Daphne Was a Torso Ending in Leaves
di Catriona Gallagher, 2024
Prima italiana

Dafne che si trasformò in un albero di alloro viene qui celebrata come eroina e autrice del proprio destino. Nel film, girato in una Roma contemporanea ricca di rimandi alla donna-albero, la rappresentazione del mito diventa l’essenza stessa della pellicola che l’artista sottopone ad un procedimento di sviluppo realizzato con un’infusione di alloro.

Duck
di Rachel Maclean, 2024
Prima italiana
Attraverso immagini e audio deepfake, l’artista, che interpreta tutti i personaggi, scambia la sua voce e il suo volto con quelli di Marilyn Monroe e Sean Connery, riportati sullo schermo tramite l’intelligenza artificiale: Sean Connery, ovvero James Bond, raccoglie indizi, disorienta gli aggressori e tenta di eliminare la femme fatale, Marilyn Monroe, per scoprire infine che nulla è come sembra.

Ernest Cole: Lost and Found
di Raoul Peck, 2024
Racconto della vita del fotografo sudafricano Ernest Cole, primo artista a denunciare con coraggio gli orrori dell’apartheid, il film indaga le sfide che egli ha affrontato, sia come artista che come uomo nero, in un mondo profondamente razzista.

exergue – on documenta 14
di Dimitris Athiridis, 2024
Prima italiana
Quasi un thriller, il film dalla straordinaria durata di 14 ore è un’esplorazione senza precedenti del dietro le quinte del mondo istituzionale dell’arte contemporanea. Dimitris Athiridis ha seguito per due anni la preparazione di documenta 14 filmando le riunioni e i sopralluoghi del direttore artistico Adam Szymczyk e del suo team curatoriale.

Flowering and Fading
di Andro Eradze, 2024
Prima mondiale 
Realizzato con il sostegno del VISIO Production Fund
Attingendo al surrealismo e al realismo magico, la pratica di Eradze rivela un senso di estraneità attraverso narrazioni immesse nei confini dell’abitato umano. Raffiche di vento echeggiano nell’ombra di una casa tranquilla e silenziosa. La notte avvolge un cane e una persona addormentati quando un’improvvisa folata rovescia un barattolo di miele. I confini tra realtà e immaginario cominciano a dissolversi.

La Gola
di Diego Marcon, 2024
Racconto epistolare tra due personaggi, bambole iperrealistiche animate digitalmente, che esplora in maniera innovativa la narrazione visiva del melodramma. Attraverso uno scambio di lettere, Gianni racconta a Rossana delle pietanze che un amico chef sta preparando per lui. Nelle sue risposte, Rossana, accudendo la madre malata, informa Gianni del peggioramento delle condizioni della madre.

Lolo & Sosaku’ The Western Archive
di Sergio Caballero, 2024
Prima italiana
Surreale narrazione senza dialoghi che rivisita il genere del western, tra fiction, documentario e cinema d’autore. Caballero esplora l’universo di Lolo & Sosaku, duo di sound artisti che creano installazioni di sculture sonore con una combinazione di strumenti autoprodotti, piccoli robot rotanti di legno e lega, fili e pistoni, nastro e chiodi, portando l’automatismo dell’arte a nuovi estremi.

Mangrovia
di Low Jack e Invernomuto, 2024
Prima italiana 
Il film è girato in Martinica, nel cuore della foresta tropicale di mangrovie, tra terra e mare. Una ballerina, la coreografa Rayna, figura di spicco del movimento dancehall delle Antille francesi, muovendosi in paesaggi paludosi, esegue la head top, postura in equilibrio sulla sommità della testa. Il suo corpo rigido cade a terra stabilendo una forma di dialogo con gli elementi naturali circostanti.

Naomi Osaka: Ascesa
di Garrett Bradley, 2021
Primo episodio di tre della docuserie Netflix, è uno sguardo intimo sulla vita della tennista giapponese Naomi Osaka, la sportiva più pagata del mondo, che ha vinto quattro Grande Slam a soli 23 anni.  Lontana dalla retorica dei tradizionali film sportivi, Bradley mostra Osaka sia nei momenti di successo che in momenti più opachi e complessi, sottolineando la sua onestà e la sua riflessione su temi profondi come identità e politica di genere.

Radical Women
di Isabel Nascimento Silva, 2023
Prima italiana 
Nel 2017, la mostra Radical Women all’Hammer Museum di Los Angels è stata la prima indagine sulle pratiche radicali e femministe di artiste in America Latina e di artiste latine negli Stati Uniti, che hanno realizzato opere fondamentali tra gli anni ’60 e ’80.  Undici di loro si incontrano nel film per parlare del loro lavoro aprendo un nuovo capitolo nella storia dell’arte del XX secolo.

Ramallah Old Town 30th April 2024
di Jeremy Deller, 2024
Prima italiana
Shehadeh Shalalda è l’unico liutaio della città di Ramallah in Cisgiordania. Per realizzare i suoi violini, che sono oggi nelle mani di molti solisti nel mondo, viene a procurarsi il legno migliore in Italia. Ma ogni rientro a Ramallah è pieno di difficoltà con il passaggio obbligato di vari check-point. Deller crea uno spaccato pieno di poesia nella drammatica quotidianità dei tempi di guerra.

Razeh-del
di Maryam Tafakory, 2024 – Prima italiana
Realizzato con il sostegno del VISIO Production Fund

Zan (donna), la prima rivista femminile iraniana che venne pubblicata per un breve periodo in Iran negli anni Novanta sotto il regime, ispira due giovani studentesse a scrivere una sceneggiatura per un film impossibile. Attraverso l’uso di colori saturi, suoni sussurrati e immagini d’archivio, il film si interroga sulla presenza delle donne nel cinema iraniano e più in generale nella società iraniana.

Safe (Excerpt)
di Garrett Bradley, 2022
Prima italiana
Safe (2022) è il secondo film di una trilogia che esplora la sovrapposizione tra la vita interiore ed esterna delle donne. Dopo AKA (2019), dedicato alle relazioni intergenerazionali, Safe approfondisce i mondi interiori, rappresentandoli come vividi e paralleli al mondo esterno. Con protagoniste Donna Crump e Aloné Watts, il film cattura la natura ineffabile delle emozioni, trattandole come uno spazio radicale della vita delle persone nere. Questo estratto è stato proiettato a un simposio organizzato da Hilton Als al Brooklyn Museum.

Sarcophagus of Drunken Loves
di Joana Hadjithomas e Khalil Joreige, 2024
Prima italiana 
In Libano, i blackout elettrici non sono un evento isolato, ma una realtà quotidiana. Il Museo Nazionale di Beirut con le sue opere preziose è spesso privo di energia elettrica. I visitatori non si lasciano scoraggiare e desiderano visitarlo nonostante tutto illuminando le opere con i propri cellulari.

Tempo di viaggio
di Andrej Tarkovskij e Tonino Guerra, 1983
Restaurato in 4K nel 2024 dall’Istituto Internazionale Andrej Tarkovskij in collaborazione con Fixafilm e Polish National Film Archivio
Tarkovskij e lo sceneggiatore Tonino Guerra intraprendono un viaggio alla ricerca delle location per il film Nostalghia. Il film accompagna lo spettatore alla scoperta del processo creativo di un grande maestro del cinema e della sua relazione con il collaboratore e amico. La cittadina toscana di Bagno Vignoni, con la sua vasca termale in piazza immersa in un’atmosfera arcaica e decadente, colpisce profondamente il regista russo, diventando non solo il luogo centrale di questo film ma il simbolo spirituale in Nostalghia.

The Book of Flowers
di Agnieszka Polska, 2023
Prima italiana
Storia alternativa dell’ecologia umana-vegetale, in cui per millenni le specie floreali e gli esseri umani hanno vissuto in stretta simbiosi. Il film, che unisce animazioni digitali generate dall’intelligenza artificiale e immagini filmate in 16 mm in un montaggio tra sequenze statiche e animate di fiori in time-lapse, riflette sulla nozione di ambiente sia come costrutto organico che sociale. 

The Invisible Worm
di Rosalind Nashashibi, 2024
Prima italiana 
Il film ruota attorno all’amicizia tra la scultrice danese Marie Lund e la stessa Nashashibi. Pur lavorando con media differenti, le due artiste condividono una metodologia simile nel concepire e riflettere sulle proprie opere. The Invisible Worm è un’esplorazione dal tono giocoso del mito dell’artista e delle dinamiche dell’amicizia tra artisti. Il titolo fa riferimento alla poesia di William Blake, The Sick Rose (1794), nella quale il poeta si rivolge alla rosa, avvertendola che un verme invisibile l’ha fatta ammalare. 

The Speech
di Lina Lapelytė, 2024
Prima italiana 
Il film dell’artista lituana è il risultato della sua performance che si è tenuta a settembre 2024 a Parigi, nell’ambito del Festival d’Automne, negli spazi della Bourse de Commerce – Pinault Collection. Un gruppo di bambini e adolescenti imita i suoni della natura attraverso vocalizzazioni che ricordano versi di animali e uccelli. Una riflessione sul fallimento del linguaggio e sulla frattura vissuta dalle giovani generazioni sempre più urbanizzate, distanti dagli ambienti naturali.

Those Sweet Murky Waters
di Driant Zeneli, 2023
Prima italiana
L’ittiologa Sabiha Kasimati, prima donna scienziata in Albania, arrestata dal regime comunista nel 1951, fu giustiziata pochi giorni dopo senza processo e gettata in una fossa comune insieme ad altri 21 intellettuali. Attraverso l’arte, la memoria, l’ecologia e la tecnologia, Zeneli rende omaggio ad una donna che ha scelto di sfidare la politica, gli stereotipi sociali e persino la morte, in nome della scienza e della libertà.

Time
di Garrett Bradley, 2020
In questa storia d’amore intima ma epica girata nell’arco di due decenni, l’indomita matriarca Fox Rich si sforza di crescere i suoi sei figli e mantenere unita la sua famiglia mentre lotta per la liberazione di suo marito dal Penitenziario Statale della Louisiana, comunemente noto come Angola. Time, che ha avuto la sua prima al Sundance Film Festival 2020, è stato il primo lungometraggio documentario di Bradley e ciò che l’artista definisce un “film sorella” rispetto al suo cortometraggio del 2017, Alone.

To Exist Under Permanent Suspicion di Valentin Noujaïm, 2024
Prima italiana
La Défense, distretto finanziario parigino, è un labirinto futuristico che con le sue torri e le vuote promesse di benessere liberale, intrappola le anime tra cemento e vetro. Una donna d’affari sta progettando un nuovo grattacielo. Il grigio e freddo posto di lavoro amplifica la sua solitudine spingendola sull’orlo del collasso. L’ufficio diventa una prigione e l’unica via d’uscita è quella di dargli fuoco.

Wolfgang Laib – Here, Now and Far Beyond
di Maria Anna Tappeiner, 2023
Prima italiana

Fin dai primi viaggi in India negli anni ’70, l’artista tedesco Wolfgang Laib è stato influenzato dalle filosofie orientali che hanno plasmato la sua pratica artistica e la sua visione del mondo. Attraverso l’utilizzo di pochi materiali naturali essenziali, polline, latte, riso, cera, crea semplici installazioni nelle quali la fusione tra arte, natura e vita quotidiana, invita a una meditazione sull’essenziale in un’epoca frenetica e sovraccarica di stimoli. 

Credito immagine: still da ‘Lolo&Sosaku’ The Western Archive (2024) di Sergio Caballero