Arash Nassiri utilizza i luoghi come strutture all’interno delle quali costruire il proprio lavoro, come nella Land Art. Possono essere spazi molto specifici, come un palazzo abbandonato, o un’intera città come nel video Tehran-geles in cui Nassiri utilizza Los Angeles come una rappresentazione di Teheran. L’opera apre a una discussione tra due poli opposti: la materialità e la virtualità del luogo. «Mi piace pensare ai miei progetti come a delle Ambasciate. Sono rappresentazioni di luoghi fantastici in cui le nostre ideologie diventano visibili e malleabili». Nassiri ha vinto il premio Press Award, Les Enfants Terribles, Huy (2014); il Best Experimental Short Film Award, festival Côté-Court Pantin, Parigi (2014); e il RMIT University Award per il Best Experimental Short Film, Melbourne Int. Film Festival (2015). Le sue opere sono state esposte alla Triennale of Istanbul (2010), alla Biennale di Architettura di Venezia, alla Biennale de Lyon come parte della mostra collettiva del Palais de Tokyo Le Parfait Flâneur (2015), alla Fundacio Sunnol, Barcellona (2016) e al Shanghai Himalaya Museum (2016).