L’essenza dell’arte di Michelangelo Pistoletto, così come del cinema di Daniele Segre, risiede nell’attitudine a relazionarsi con la realtà con l’intento di intervenire attivamente sulla società. Sollecitato dal fare maieutico e discreto del regista, conosciuto in occasione del Prix Italia 2012, Pistoletto ri-definisce la sua identità personale e creativa ripercorrendo incontri, decisioni, azioni ma anche svelando le sue piccole ossessioni, in un racconto che spazia senza soluzione di continuità dalla dimensione “retrospettiva” del passato – evocato quasi proustianamente, nel mescolarsi di ricordi e di profumi familiari – alla visione “prospettiva” del futuro, sintetizzata dal segno-simbolo del progetto del “Terzo Paradiso”.
Le immagini dei ‘quadri specchianti’, tra le opere più note e significative del lungo percorso dell’artista, introducono e accompagnano questo ritratto-intervista sostituendosi virtualmente alle domande del regista. “Fare l’artista per me vuol dire essere libero di pensare e agire, non avere nessun timore davanti a nessuno nella società. Pensare che la società intera può essere, in qualche maniera, materiale trasformabile. Allora è per questo che io mi sento felice di essere artista, perchè mi sento libero e responsabile.” (Michelangelo Pistoletto). Girato in gran parte nella cornice di Cittadellarte a Biella alla vigilia della mostra che ha visto Pistoletto protagonista al Louvre di Parigi, il film è stato presentato in anteprima mondiale nell’autunno del 2013 al Cinema Massimo di Torino.