Yasuo Moriyama, eremita urbano di Tokyo, in tutta la sua vita non ha mai lasciato la città in cui è nato e cresciuto. Vive in una casa considerata uno degli esempi più importanti dell’architettura giapponese contemporanea realizzata dall’architetto Ryue Nishizawa. Inizialmente il film avrebbe dovuto essere un documentario sugli spazi della originalissima casa costituita da dieci blocchi separati, di cui quattro abitati da Moriyama e sei affittati ad altri inquilini. Ma ben presto, esso diventa la cronaca dei giorni trascorsi da Ila, uno dei due autori, in compagnia di Yasuo e del rapporto che si viene ad instaurare tra di loro, entrambi appassionati di musica noise giapponese – la colonna sonora è di Otomo Yoshihide.
La telecamera di Bêka rivela le attività domestiche del signor Moriyama, dalla lettura all’ascolto della musica,alla proiezione di film muti per intrattenere i suoi ospiti, e mostra come la casa rifletta nel profondo la personalità del suo abitante, le sue passioni con le sue stanze colme di libri, film e dischi. All’interno di questo piccolo mondo, nel quale sono inclusi anche i suoi giovani vicini di casa, Moriyama vive una vita semplice e profondamente influenzata dalle tradizioni e dalla spiritualità giapponesi, lontana dall’idea di comfort occidentale e scandita da riti quotidiani che egli compie con regolarità e dedizione.