Blind Ambition
di Hassan Khan, Egitto 2012, 45'

Blind Ambition, 2012, 45’ 

b/n, doppiaggio e sincronizzazione delle voci 

video HD filmato con un telefono Samsung Galaxy SII 

con: Ahmed Mowafy, Amr Mido, Dalia Kholeif, Saed El Shafei, Gamal Ibrahim, Tarek Hussein, Ahmed Khidr, Hassan Mohamed Hassan, Mohamed Hedayet, Omnia Mohamed, Sarah Naguib, Hossam Aymen, Ibrahim Fathy, Ibrahim Hamed, Mohamed Gamal, Omar Gamal, Shady Ahmed, Ahmed Fathy, Ahmed Saed, Khaled Nabil, Magdy Fady, Mohamed Rageh, Mahmoud Hussein, Danny, Mohamed Abo Taleb, Mohamed Aly, Khaled Khalil 

riprese e montaggio: Hassan Khan assistente alla regia Aida El Kashef 

produttore esecutivo: Yahia Zakaria intervalli Ayman El Nokaly 

manager di produzione: Ahmed Abdallah doppiaggio Neo Sound 

commissionato da: dOCUMENTA(13) 

prodotto da: Galerie Chantal Crousel con la partecipazione di YATF (Young Arab Theater Fund) 


Schermo dell'Arte - Archivio Film  

Film presentato a Lo Schermo dell'arte Film Festival 2017

Girato al Cairo con un cellulare, Blind Ambition è composto da nove differenti momenti che catturano in modo apparentemente casuale le conversazioni di uomini e donne, interpretati da attori, che si muovono in un contesto urbano assai concitato. Questi episodi sono stati sviluppati con gli attori e successivamente inseriti in situazioni di vita reale dove sono stati filmati. Scene di ingorgo di traffico inframezzano i nove brevi episodi: l’ora di punta a Ramses Square, un affollato shopping mall, l’interno di un mezzo di trasporto pubblico, ecc. Se all’inizio il video sembra restituire un’immagine verosimile della citta e dei suoi abitanti, ben presto lo spettatore comprende che il lavoro di Khan e assai piu complesso. Nella banalità e diversità dei temi, i dialoghi che si svolgono quasi a ritornello, mostrano piu o meno evidenti semi di conflitto. 

I personaggi comunicano fra di loro in loop, cercando soluzioni e forse piccoli trionfi senza mai raggiungerli. In parallelo la parte visiva, grazie all’uso del cellulare che permette movimenti assai rapidi delle riprese, sembra guidare lo spettatore a partecipare alle vicende narrate avvicinandosi ai soggetti per poi distaccarsi da questi come a perdere improvvisamente interesse al dialogo che presto svanisce. Il parlato registrato separatamente in studio è stato aggiunto alle immagini al momento del montaggio eliminando ogni rumore di fondo. Con un effetto straniante il film scorre così tra le vene di una città congestionata. 


Hassan Khan è artista, musicista e scrittore. Vive e lavora al Cairo. Le sue performances si sono tenute nei piu importanti musei, festival musicali e istituzioni quali il Louvre a Parigi, il Guggenheim a New York, l’IN TON AL Music Festival a Malmo, la Whitechapel a Londra e il MaerzMusik Festival a Berlino. Ha pubblicato testi in arabo e in inglese tra i quali Nine Lessons Learned from Sherif El-Azma (Cairo 2009) e Twelve Clues (Mousse Publishing 2016), suo primo romanzo breve shi-fi. 

Nel 2017 ha vinto il Leone d’argento per il miglior artista emergente della 57esima Biennale, dove al Giardino delle Vergini ha esposto l’installazione sonora Composition for a Public Park 2013/2017. Tra le sue piu recenti personali si ricordano quelle del Beirut Art Center (2016), del Museum of Modern Art MMK (Francoforte 2015), del Downtown Contemporary Arts Festival (Cairo 2015), del SALT (Istanbul 2012). Ha partecipato a numerose biennali e mostre internazionali tra le quali la Biennale di Montreal (2016), la Biennale di Sharjah (2015), la Biennale di Liverpool (2014), la Triennale del New Museum di New York (2012) e dOCUMENTA 13 (2012). 

 


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