Sonzai Zone di Emilia Tapprest (NVISIBLE.STUDIO), 2019, 22' |
22’56’’. Courtesy l’artista |
Presentato allo Schermo dell'arte 2020 Il film è parte di VISIO - European Programme on Artists’ Moving Images - IX edizione Sonzai Zone è un film di speculative fiction sull’intimità e la solitudine ambientato in un futuro distopico, dopo la normalizzazione dei media di ambient communication. I protagonisti Yún e Souvd si incontrano e interagiscono tra loro tramite “Sonzai-kan”, un dispositivo portatile che media il contatto umano. Passando tra scenari di giochi XR, Immersion Arcades e home display spaziali, la loro relazione adultera si trasforma in un’estrema idealizzazione di amore platonico. Nel frattempo, l’ex ragazza di Souvd, Ntzumi, inizia un’indagine sotto copertura. Emilia Tapprest (1992, FINLANDIA/FRANCIA-OLANDA) è una designer e regista che indaga le implicazioni sociali e psicologiche delle tecnologie emergenti sugli esseri umani. I suoi lavori cinematografici affrontano temi come la connessione umana e l’agency nell’età della quantificazione, esplorando come la logica sottostante di un sistema produca particolari “atmosfere affettive” in nell’interazione con il suo tessuto sociale. Lavorando in stretta collaborazione con lo storico e produttore musicale Victor Evink, la loro ricerca esplora le implicazioni viscerali ed esistenziali dei rapidi sviluppi tecno-culturali attraverso la costruzione interdisciplinare del mondo e dei media immersivi. Attualmente vive a Maastricht ed è artista in residenza presso la Jan van Eyck academie (2020-2021). |
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