Utilizzando estratti di film prodotti tra il 1990 e il 2018, questo video essay di Maryam Tafakory mette in discussione l'innocenza delle borse nel cinema iraniano post-rivoluzionario, nel quale queste spesso sono utilizzate come surrogato del tocco umano, a volte con effetti esilaranti. Irani Bag decostruisce un elemento cinematografico per proporre una potente analisi testuale e politica della censura e dell'intimità nell'Iran post-rivoluzione, invitando lo spettatore a riconsiderare il rapporto tra vista e tatto. Il film è stato premiato nel 2022 con il Barbara Hammer Feminist Film Award al 60° Ann Arbor Film Festival.

Maryam Tafakory (Shiraz, Iran, 1987) vive e lavora tra Shiraz e Londra. Il suo lavoro è stato esposto a livello internazionale in mostre e festival quali: MoMA Doc Fortnight New York, IFFR Rotterdam, ICA Londra, HKW di Berlino, M HKA Antwerp, Videonale Kunstmuseum Bonn, Anthology Film Archives New York. Le sue opere hanno ricevuto diversi premi, tra cui: Tiger Short al 51° IFFR, Barbara Hammer Feminist Film Award al 60° AAFF, Premio Fugas a Documenta Madrid e Miglior cortometraggio al Festival de Cine Lima Independiente.