Mum, I am sorry
di Martina Melilli, Italia 2017, 16'
 16’56’’. Courtesy l’artista

Schermo dell'Arte - Archivio Film   Presentato allo Schermo dell'arte 2018 in occasione della mostra European Identities. New Geographies in Artists’ Film and Video
Il film è parte di VISIO - European Programme on Artists’ Moving Images - VII edizione

Il progetto è nato dal dialogo fra l’artista e alcuni migranti sopravvissuti ai lunghi e pericolosi viaggi verso l’Europa, ed è frutto della collaborazione con la Dott.ssa Cristina Cattaneo, anatomopatologa e antropologa forense. L’artista mostra vestiti, orologi, documenti e fotografie appartenuti a uomini e donne morti nel tentativo di attraversare il Mar Mediterraneo. Questi oggetti comuni raccontano la vita, le speranze e i sogni di queste persone e rappresentano tracce tangibili della più grande tragedia dei nostri tempi.

Martina Melilli è un’artista visiva, regista, traduttrice e curatrice. È interessata alla rappresentazione dell’immaginario, individuale e collettivo, in relazione alla memoria e alla realtà e al rapporto tra l’individuo e lo spazio circostante. Melilli si è laureata in Arti Visive (IUAV) e ha studiato cinema documentario e sperimentale presso la Luca School of Arts di Bruxelles, dove ha anche collaborato con la piattaforma artistica Auguste Orts. È la vincitrice di Artevisione 2017, un progetto di promozione della giovane video art italiana, a cura di Careof e Sky Arte, che ha prodotto il suo cortometraggio Mum, I’m sorry, presentato al Museo del Novecento di Milano. My home, in Libya, il suo primo film documentario, è stato prodotto da Stefilm, ZDF / ARTE con il supporto di MiBACT, che lo ha riconosciuto come di interesse culturale. È stato presentato in anteprima al 71 ° Festival del film di Locarno.
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