IL PROGETTO

Dopo 10 anni di attività, nel 2022 VISIO si sviluppa ulteriormente introducendo il VISIO Production Fund, un fondo di produzione del valore di 40.000 euro realizzato in partnership con Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci (Prato), Fondazione In Between Art Film (Roma), FRAC Bretagne (Rennes) e Seven Gravity Collection.

I fondi sono stati assegnati a quattro artisti selezionati tra gli otto partecipanti all’XI edizione di VISIO che hanno lavorato con Leonardo Bigazzi e il team dello Schermo dell’arte per realizzare un’opera ciascuno che sarà presentata in anteprima alla 16ª edizione dello Schermo dell’arte nel 2023.

Un’edizione d’artista di ciascuna delle opere prodotte entrerà a far parte della collezione permanente delle quattro istituzioni partner del progetto, che s’impegnano a promuoverle ed esporle negli anni successivi.  

Gli artisti selezionati in occasione dell’edizione inaugurale del VISIO Production Fund sono: Simon Liu, Gerard Ortín Castellví, Maryam Tafakory e Yuyan Wang.

artisti selezionati
Simon Liu
1987, Hong Kong. Vive e lavora tra New York, Hong Kong e Stoke-On-Trent

Nella sua pratica artistica Liu cerca di costruire un catalogo lirico della psicogeografia in rapida evoluzione del suo luogo di origine, Hong Kong, attraverso forme documentarie alternative, film-diario astratti, installazioni video multicanale e performance di proiezione in 16 mm. Il lavoro di Liu è stato presentato in festival cinematografici e musei a livello internazionale, tra cui Berlinale International Film Festival (Berlino), Toronto International Film Festival, International Film Festival Rotterdam, New York Film Festival, Sundance Film Festival (Salt Lake City, Utah), New Directors/New Films con MoMA & Film at Lincoln Center (New York), BFI London Film Festival, The Shed (New York), M+ Museum (Hong Kong), Tai Kwun Contemporary (Hong Kong), Portland Institute of Contemporary Art, MOCA Los Angeles, Moderna Museet (Stoccolma) e in programmi di proiezioni a lui dedicati al MoMA nell’ambito della serie Modern Mondays. M+ Museum e MoMA hanno recentemente incluso nelle loro collezioni permanenti Highview, una proiezione a quattro canali in 16 mm, insieme ad altre opere recenti di Liu.

liufilmsliu.com

Gerard Ortín Castellví
1988, Spagna. Vive e lavora a Londra

È un artista, regista e ricercatore, attualmente sta svolgendo un dottorato di ricerca presso Goldsmiths University London, dove è anche docente nel biennio specialistico in Art & Ecology. La sua pratica si concentra sul rapporto tra immagini in movimento e le tecnologie ed ecologie del cibo nel contesto delle attuali trasformazioni ambientali. È mentore presso il MFA in Creative Documentary by Practice presso la UCL e membro del progetto Ecological Reparation. Ha esposto presso Whitechapel Gallery (Londra), Fundació Joan Miró (Barcellona), Tabakalera (Donostia-San Sebastián), Stedelijk Museum Bureau Amsterdam e Office for Contemporary Art (Oslo). Le sue opere sono state proiettate in istituzioni quali Anthology Film Archives (New York), Centre Georges Pompidou (Parigi), LUX (Londra) e in occasione di festival quali Berlinale International Film Festival (Berlino), Visions du Réel (Nyon), Open City Film Festival (Londra), Cinéma du Réel (Parigi), KVIFF (Karlovy Vary), HKIFF (Hong Kong).

gerardortin.com

Ph. credits KVIFF – Karlovy Vary International Film Festival

Maryam Tafakory
1987, Iran. Vive e lavora tra Shiraz e Londra

Lavora con immagini, parole e sentimenti per creare collage testuali e cinematografici che mettono insieme poesia, documentari, performance e materiali d’archivio. È interessata alle rappresentazioni della cancellazione, della segretezza e della violenza di organismi normativi invisibili. I suoi progetti, basati sulla ricerca, guardano a ciò che spesso viene trascurato e scartato come banale, eccessivo o non scientifico. Ha completato il suo master alla Oxford University e il suo lavoro è stato esposto a livello internazionale in festival e istituzioni quali: Festival di Cannes, MoMA (New York), Festival di Locarno, IFFR (Rotterdam), Oberhausen Film Festival, FICUNAM (Città del Messico), ICA London, HKW Berlin, True/False (Columbia, Missouri), M HKA (Anversa) e Anthology Film Archives (New York). Tra i premi ricevuti, Best Experimental Short al 70° MIFF (Milano), Gold Hugo Award al 58° Chicago International Festival, Tiger Short Award al 51° International Film Festival Rotterdam e Barbara Hammer Feminist Award al 60° AAFF (Ann Arbor, Michigan).

maryamtafakory.com 

Yuyan Wang
1989, Cina. Vive e lavora a Parigi

È una regista e artista multidisciplinare il cui lavoro esplora l’impatto della creazione di immagini nei media, nella rappresentazione e nell’economia dell’attenzione. Poetica e politica al tempo stesso, la sua pratica si concentra sulla trasformazione della catena di produzione industriale delle immagini, il cui sviluppo infinito porta a un’astrazione della realtà. Utilizzando il montaggio, il suono e gli ambienti immersivi, crea alternativamente concentrazione dalla distrazione e ambiguità dalla chiarezza. Wang si è laureata nel 2020 presso Le Fresnoy – Studio national des arts contemporains e nel 2016 presso le Beaux-Arts de Paris. Le sue opere sono state presentate presso Tate Modern (Londra), Palais de Tokyo (Parigi), Biennale di Berlino e in numerosi festival come Berlinale International Film Festival (Berlino), International Film Festival Rotterdam, European Media Art Festival (Osnabrück), 25FPS International Experimental Film Festival (Zagabria).

theunrealwangyuyan.com 

Ph. credits Ji Aiqing

opere prodotte
Single File

di Simon Liu
co-prodotto con Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci

Single File è una rappresentazione sperimentale e sensorialmente densa della relazione umana con l’opprimente quantità di informazioni recepite attraverso i nostri dispositivi e di come questa possa alterare il nostro rapporto cognitivo con lo spazio. Hong Kong, città dove l’artista è nato, è sempre stata al centro della sua identità e della sua pratica artistica. Liu ha deciso di archiviare in modo esaustivo, attraverso densi strati di immagini realizzate a partire da documenti personali, il contesto in evoluzione della regione, drasticamente mutato dal punto di vista politico e culturale dopo le proteste pubbliche del 2019. Mentre la città affronta la censura in crescente aumento, la disinformazione dilagante e la progressiva scomparsa della propria cultura, l’artista ricerca nuovi lessici attraverso la sperimentazione formale per articolare concetti oggi offuscati dal dibattito pubblico.

Still credits: Simon Liu, Single File, 2023. Video stills. Courtesy the artist, Lo schermo dell’arte, and Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci

Bliss Point

di Gerard Ortín Castellví
co-prodotto con Fondazione In Between Art Film

Bliss Point si concentra sulla trasformazione del cibo in immagini in movimento, documentando i nuovi regimi e le infrastrutture di distribuzione. Dalle tecnologie avanzate di circolazione nei magazzini gestiti dall’intelligenza artificiale alla percezione e rappresentazione commerciale negli studi di fotografia alimentare, il viaggio ritrae realtà frammentate e coesistenti. Il termine Bliss Point si riferisce a una quantità specifica di un ingrediente come il sale, lo zucchero o il grasso per ottimizzare l’appetibilità di un prodotto. Nel film, questo concetto viene ampliato per includere altre qualità estetiche e scopiche. Terzo tassello di una trilogia sulla produzione alimentare (Agrilogistics, 2022), sulla distribuzione (Bliss Point, WIP) e sul consumo (Future Foods, 2021), il film completa la sua indagine a lungo termine Technologies and Ecologies of Food Regimes.

Still credits: Gerard Ortín Castellví, Bliss Point, 2023. Video stills. Courtesy the artist, Lo schermo dell’arte, and Fondazione In Between Art Film

Sukhte-del

di Maryam Tafakory
co-prodotto con Seven Gravity Collection

Sukhte-del guarda ai corpi disobbedienti nel cinema iraniano post-rivoluzione, cercando di riorientare la nostra attenzione dalle limitazioni della censura alla resistenza quotidiana di corpi che vengono cancellati dentro e fuori dal grande schermo. Lavorando con una raccolta di estratti, suoni, parole e sentimenti, questo progetto basato sulla ricerca si addentra in una storia cinematografica rielaborata in nuovi arrangiamenti, per inscrivere al suo interno racconti e vissuti sepolti. Trasformando i film di finzione in un frammento saggistico della realtà politica dell’Iran contemporaneo, Tafakory esplora la complicità del cinema con la violenza di Stato.
Sukhte-del porta avanti la ricerca dell’artista sulla rappresentazione delle donne nei film iraniani e fa parte di una trilogia il cui primo capitolo, Mast-del, è stato presentato in anteprima alla 55a Quinzaine des Réalisateurs di Cannes.

Still credits: Maryam Tafakory, Sukhte del, 2023. Video stills. Courtesy the artist, Lo schermo dell’arte, and Seven Gravity Collection

The Moon Also Rises

di Yuyan Wang
prodotto da Petit Chaos
co-prodotto con FRAC Bretagne

The Moon Also Rises è ispirato dall’iniziativa cinese del 2018 di attivare tre lune artificiali per ottenere una luce diurna perenne. Il film immagina una deriva nell’eterno bagliore attraverso una società notturna dominata da un’efficienza costante. Un’allucinazione collettiva sostenuta da attività ininterrotte e accessibilità e connessione permanenti. Folle letargiche sono immerse in paesaggi fluorescenti, mentre le macchine entrano in uno stato di trance eseguendo compiti ripetitivi lungo la linea di produzione di gadget luminosi. Ossessionate dai ricordi di una luminosità onnipresente, le persone cercano i fossili della luce all’interno della polvere minerale, riconducendo la “luce” alle sue origini terrestri. Guidato dall’appello di Édouard Glissant per “le droit à l’opacité” (il diritto all’opacità), il film riflette sul mito delle nuove tecnologie immateriali, offrendo un’enigmatica interazione tra la luce tecnologica e l’oscurità nel nostro mondo moderno. Una prima versione dell’opera è stata presentata come installazione alla 12ª edizione della Biennale di Berlino nel 2022.

Still credits: Yuyan Wang, My views on the Darkness, 2023. Video stills. Courtesy the artist, Lo schermo dell’arte, and FRAC Bretagne

VISIO. European Programme on Artists’ Moving Images – XI edizione

promosso e prodotto dallo Schermo dell’arte

a cura di Leonardo Bigazzi

in collaborazione con:

  • Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci (Prato)
  • Fondazione In Between Art Film (Roma)
  • Fondazione Palazzo Strozzi (Firenze)
  • FRAC Bretagne (Rennes)
  • Seven Gravity Collection

Ph. Credits: Maryam Tafakory, Sukhte del, 2023. Video stills. Courtesy the artist, Lo schermo dell’arte, and Seven Gravity Collection

La selezione dei partecipanti è realizzata in partnership con

  • Accademia di Belle Arti di Brera
  • Art House (Scutari)
  • AV-arkki – The Centre for Finnish Media Art (Helsinki)
  • Careof (Milano)
  • Centro de Residencias Artísticas, Matadero Madrid
  • De Ateliers (Amsterdam)
  • Gasworks (Londra)
  • Künstlerhaus Bethanien (Berlino)
  • La Casa Encendida (Madrid)
  • Le Fresnoy-Studio national des arts contemporains (Tourcoing)
  • Rijksakademie van beeldende kunsten (Amsterdam)
  • Royal College of Art (Londra)
  • Royal Institute of Art (Stoccolma)
  • Städelschule (Francoforte)
  • WIELS, Contemporary Art Centre (Bruxelles)

Lo schermo dell’arte 2022 è realizzato con il contributo di
• MIC – Direzione generale Cinema e audiovisivo
• Regione Toscana | Giovanisì | Toscanaincontemporanea2022
• Comune di Firenze
• Città Metropolitana di Firenze

main supporter
Fondazione CR Firenze

con il sostegno di
• Fondazione Sistema Toscana | Cinema La Compagnia
• Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi
• Institut français Italia

in collaborazione con

• Fondazione In Between Art Film
• Fondazione Palazzo Strozzi
• Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci
• FRAC Bretagne
• Seven Gravity Collection
• Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni
• MYmovies
• Accademia di Belle Arti di Firenze
• Archi.Media Trust Onlus

Main Sponsor
Gucci

Sponsor
• B&C Speakers
• Findomestic
• Unicoop Firenze

Media partner
• Flash Art

Sponsor tecnico
• 
Alterama