Lo schermo dell’arte promuove l’undicesima edizione di VISIO-European Programme on Artists’ Moving Images, un progetto di ricerca, residenza e produzione dedicato ad artisti che utilizzano le immagini in movimento nella loro pratica artistica.

Il progetto, ideato e curato da Leonardo Bigazzi, si tiene a Firenze nell’ambito della XV edizione dello Schermo dell’arte – Festival di cinema e arte contemporanea, dal 15 al 20 novembre 2022, ed è rivolto a giovani artisti italiani ed europei che lavorano con le immagini in movimento. Gli 8 partecipanti saranno selezionati attraverso una open call e in collaborazione con alcune delle più importanti accademie, scuole d’arte e residenze per artisti europee. Le candidature dovranno essere inviate entro venerdì 9 settembre 2022.

Dopo 10 anni VISIO si sviluppa ulteriormente introducendo il VISIO Production Fund, un fondo di produzione del valore di 40.000 euro realizzato in partnership con Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci (Prato), Fondazione In Between Art Film (Roma), FRAC Bretagne (Rennes) e Seven Gravity Collection.

Gli 8 artisti selezionati saranno invitati a Firenze e avranno l’opportunità di sviluppare un proprio progetto originale in dialogo con curatori e produttori internazionali. La condivisione e lo scambio tra i partecipanti e i professionisti del settore sono facilitati da un programma intensivo di sessioni di mentoring, tavole rotonde e incontri individuali. I fondi saranno infine assegnati a 4 artisti vincitori che lavoreranno con Leonardo Bigazzi, e il team de Lo schermo dell’arte, per produrre le opere e presentarle in anteprima al Festival nel 2023. Un’edizione d’artista di ciascuna delle opere prodotte entrerà a far parte della collezione permanente delle quattro istituzioni partner del progetto, che s’impegnano a promuoverle ed esporle negli anni successivi.

L’apertura di questo nuovo corso sarà accompagnata anche dall’uscita della pubblicazione dedicata ai primi dieci anni di VISIO. Il libro ripercorre la storia del progetto e promuove la ricerca dei 128 artisti che hanno preso parte al programma e alle mostre organizzate tra il 2012 e il 2021. Il volume intende indagare alcuni dei temi fondamentali che animano oggi il dibattito internazionale nel campo delle immagini in movimento attraverso testi commissionati per l’occasione e conversazioni con artisti, curatori, ricercatori, collezionisti e produttori coinvolti in questi anni nel progetto.

Struttura

VISIO – European Programme on Artists’ Moving Images è strutturato in quattro sezioni:

1. Mentoring Sessions
Saranno organizzate sessioni critiche e incontri individuali che hanno come obiettivo lo sviluppo dei singoli progetti presentati dagli artisti partecipanti. I curatori invitati avranno modo di studiare a fondo le proposte prima dell’inizio del programma discutendo poi con gli artisti i vari aspetti delle produzioni. Le mentori di questa edizione sono:  Sophie Cavoulacos, curatrice MoMA (New York) e Valentine Umansky, curatrice Tate Modern (Londra).
In queste sessioni gli artisti incontreranno anche i rappresentanti delle istituzioni partner del progetto con cui i film vincitori saranno co-prodotti: Diego Bergamaschi, collezionista Seven Gravity Collection; Etienne Bernard, direttore FRAC Bretagne (Rennes); Stefano Collicelli Cagol, direttore Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci (Prato); Alessandro Rabottini, direttore artistico Fondazione In Between Art Film (Roma).

2. Conversation Room
In questo spazio i partecipanti potranno confrontarsi, durante tavole rotonde e incontri individuali di 40 minuti, con artisti, curatori, critici, produttori e direttori di istituzioni internazionali ospiti del Festival. Dalla presentazione del proprio portfolio a una semplice conversazione, questi momenti sono pensati come un’occasione di confronto e di scambio per favorire la crescita professionale dei partecipanti ed estendere il loro network di contatti internazionali. Tra gli ospiti confermati: Rosa Barba, Eric Baudelaire, Erika Balsom e Andrea Lissoni.

3.  Festival
I partecipanti sono invitati a seguire le proiezioni, gli incontri e le lectures del programma della XV edizione dello Schermo dell’arte – festival di cinema e arte contemporanea. In questa edizione del Festival saranno proiettati i lavori di vari artisti internazionali tra i quali: Rosa Barba, Eric Baudelaire, Giorgio Andreotta Calò e Andres Serrano.

4. Piattaforma Online in collaborazione con MYmovies
Un’opera di ciascuno dei partecipanti al progetto sarà presentata online, dal 16 al 27 novembre 2022, sulla piattaforma del Festival.  Nell’edizione del 2021 la piattaforma ha ottenuto quasi 12000 visualizzazioni.

  I partecipanti di questa edizione  
Jérémie Danon
1994, Francia. Vive e lavora a Parigi

Ha studiato alla Sorbonne e all’Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts. Lavora con un’ampia gamma di media diversi, da video e film alla fotografia, alla pittura e al suono. Attivando forme ibride, in costante dialogo tra finzione e documentazione, Danon si interroga sul potenziale narrativo della realtà, esplorando il rapporto tra corpi e spazi, e la nozione di intimità nel territorio del politico. Il suo lavoro è stato esposto in diverse istituzioni e festival cinematografici ed è stato premiato con il Prix du Jury Sarr al CRUSH, Beaux-Arts de Paris, con il Prix du Jury d’Art Contemporain de Paris 1 Panthéon-Sorbonne e con il Prix Artaïs alla 72ª edizione del Festival Jeune Création. Il suo video Afrokingdom ha vinto il premio per il miglior cortometraggio francese allo Champs-Elysées Film Festival nel 2021. Attualmente l’artista sta lavorando alla sua prima pubblicazione con la casa editrice italiana NERO e a un mediometraggio, che sarà girato in Israele.

jeremiedanon.com 

Ph. credits Aurélie Lamachère

Aziz Hazara
1992, Afghanistan. Vive e lavora tra Berlino e Kabul

Lavora con diversi medium, tra cui video, installazioni, fotografia, suono e scultura, affrontando dicotomie come vicinanza e distanza, migrazione e memoria, vita e morte, realtà e finzione, guerra e pace. Le sue opere sono state esposte a livello nazionale e internazionale in istituzioni come Künstlerhaus Bethanien, Berlino (2022); Center for Curatorial Studies del Bard College, New York (2020); Biennale di Sydney (2020); Kunsthal Aarhus (2020); Biennale di Busan (2020); Museo delle Civiltà Europee e Mediterranee (MuCEM), Marsiglia (2019); Asia Culture Center, Kwangju (2017). Ha preso parte a diverse residenze d’artista ed è il vincitore della sesta edizione del Future Generation Art Prize 2021. Nel 2023 inaugurerà una sua mostra personale al Centre d’Art Contemporain Genève.

Ph. credits Leonie Hugendubel

Paul Heintz
1989, Francia. Vive e lavora tra Parigi e la regione della Lorena

Si è diplomato in Belle Arti presso le Beaux-Arts de Nancy, Arts Décoratifs de Paris e Le Fresnoy, studio national des arts contemporains. Il campo d’azione di Heintz è un insieme bizzarro di casi in cui ciò che è reale è in gran parte impregnato di finzione e in cui anche la normatività sociale fa sentire tutto il suo peso. Il suo lavoro spazia tra oggetti, suoni, film e installazioni ed è stato presentato in occasione di eventi d’arte contemporanea e festival cinematografici come FID Marseille, IFFR Rotterdam, Visions du Réel, Paris Nuit Blanche. Nel 2019 ha vinto il premio d’arte contemporanea Révélation Emerige e il libro d’artista dell’anno Adagp 2021.

paulheintz.fr

Ph. credits Ewan Golder

Simon Liu
1987, Hong Kong. Vive e lavora tra Stati Uniti, Hong Kong e Londra

ARTISTA SELEZIONATO PER IL VISIO PRODUCTION FUND 2022

Come artista, cerca di costruire un catalogo lirico della psicogeografia in rapida evoluzione del suo luogo d’origine, Hong Kong, attraverso forme documentarie alternative, film-diario astratti, installazioni video multicanale e performance con proiezione in 16 mm. Sfruttando l’astrazione e invertendo le pratiche del cinema d’osservazione, le opere manifestano formalmente energie e storie nascoste all’interno dello spazio civico, sviluppando un nuovo linguaggio per indagare la censura, l’occultamento, la nostalgia e l’espressione di sé in un momento di disagio sia all’interno della città che a livello globale. Il lavoro di Liu è stato presentato in festival di cinema e musei di tutto il mondo, tra cui il Berlinale Forum Expanded, il Toronto International Film Festival: Wavelengths, l’International Film Festival Rotterdam: Tiger Short Competition, New York Film Festival, Sundance Film Festival, New Directors/New Films al MoMA & Film at Lincoln Center, BFI London Film Festival, The Shed, M+ Museum, Tai Kwun Contemporary, Portland Institute of ContemporaryArt, Museum of Contemporary Art LA. L’M+ Museum e il MoMA hanno recentemente incluso la proiezione quadrupla in 16mm Highview di Liu, insieme ad altre sue opere recenti, nelle loro collezioni permanenti. 

liufilmsliu.com

Randa Maroufi
1987, Marocco. Vive e lavora a Parigi

Si è laureata presso l’Istituto Nazionale di Belle Arti di Tetouan, Marocco (2010), la Scuola di Belle Arti di Angers, Francia (2013) e a Le Fresnoy: Studio national des arts contemporains, Tourcoing, Francia (2015). Le sue opere sperimentali esplorano una consapevolezza elastica della realtà. I suoi film e le sue immagini in movimento utilizzano spesso effetti speciali e altri dispositivi formali che alterano la percezione del tempo e dello spazio. I film di Maroufi sono stati presentati, tra gli altri, al Reina Sofía (2021), alla Jan van Eyck Academie di Maastricht (2020), al New Museum di New York (2020), alla Biennale di Dakar (2018), al Prospectif cinéma del Centre Pompidou (2017), all’International Film Festival di Rotterdam, al New Directors/New Films presso il MoMA di New York e alla Biennale di Marrakech. Il suo film Le Park (2015) ha ricevuto diversi premi, tra cui: Videonale Award, Fluentum Collection, Berlino (2017); Premio della giuria, International Film Festival Rotterdam (2016) e ADAGP Digital Art Award for Video Art, Parigi (2015). 

randamaroufi.com

Gerard Ortín Castellví
1988, Spagna. Vive e lavora a Londra

ARTISTA SELEZIONATO PER IL VISIO PRODUCTION FUND 2022 

Gerard Ortín Castellví è un artista, regista e ricercatore. Dopo aver completato un MFA presso il Sandberg Instituut di Amsterdam, ha conseguito un MA in Artists’ Film and Moving Image presso Goldsmiths, University of London, dove attualmente insegna nel MA Art & Ecology, oltre a essere impegnato in un dottorato di ricerca. È anche mentore presso l’UCL Creative Documentary by Practice MFA e membro del progetto Ecological Reparation. Ha esposto alla Whitechapel Gallery (Londra), alla Fundació Joan Miró (Barcellona), alla Tabakalera (Donostia-San Sebastián), allo Stedelijk Museum Buro di Amsterdam (Amsterdam) e all’Office for Contemporary Art (Oslo). Le sue opere sono state proiettate in istituzioni come Anthology Film Archives (NY), Centre Georges Pompidou (Parigi), LUX (Londra) e in festival come Visions du Réel (Nyon), Open City Film Festival (Londra), Cinéma du Réel (Parigi), KVIFF (Karlovy Vary), HKIFF (Hong Kong) e Berlinale (Berlino).

gerardortin.com

Ph. credits KVIFF – Karlovy Vary International Film Festival

Maryam Tafakory
1987, Iran. Vive e lavora tra Shiraz e Londra

ARTISTA SELEZIONATA PER IL VISIO PRODUCTION FUND 2022

Si è trasferita nel Regno Unito a vent’anni per studiare informatica, prima di conseguire un MFA all’Università di Oxford e un dottorato di ricerca alla Kingston University. La sua pratica è spesso disorientata all’intersezione tra cinema, arte contemporanea e ricerca. Assemblando collage testuali e filmici, ricuce insieme poesia, documentari, materiale d’archivio e found footage. Il suo lavoro è stato esposto a livello internazionale presso istituzioni e festival come MoMA Doc Fortnight, IFFR di Rotterdam, ICA di Londra, HKW di Berlino, True/False, Pergamon Museum, M HKA, Videonale Kunstmuseum di Bonn e Anthology Film Archives. Ha ricevuto numerosi premi, tra cui il Tiger Short Award al 51° IFFR, il Barbara Hammer Feminist Film Award al 60° AAFF, il Best Experimental Short Film al 70° MIFF, il Fugas Prize a Documenta Madrid e il Best Short Film al Festival de Cine Lima Independiente. Nel 2019 ha ricevuto il Flaherty/Colgate Distinguished Global Filmmaker in Residence (NY) e nel 2022 la MacDowell Fellowship.

maryamtafakory.com 

Yuyan Wang
1989, Cina. Vive e lavora a Parigi

ARTISTA SELEZIONATA PER IL VISIO PRODUCTION FUND 2022

È una regista e artista multidisciplinare il cui lavoro esamina la produzione di immagini nella mediazione, nella rappresentazione e nelle ripercussioni sull’economia dell’attenzione. Poetica e politica, la sua pratica di riciclo delle immagini inverte e sovverte le funzioni e i significati delle immagini utilizzate. I suoi video dissolvono le gerarchie tra materiale trovato, elaborato e prodotto e sottolineano la diversità della matrice effettuale tra suspense e azione. Utilizzando il montaggio, il suono e gli ambienti immersivi, crea alternativamente concentrazione dalla distrazione e ambiguità dalla chiarezza. Wang si è diplomata nel 2020 presso Le Fresnoy – Studio national des arts contemporains e nel 2016 presso Beaux-Arts de Paris. Le sue opere sono state presentate alla Tate Modern, al Palais de Tokyo, alla Biennale di Berlino (2022) e in numerosi festival come la Berlinale, l’International Film Festival Rotterdam, l’European Media Art Festival, il 25FPS International Experimental Film Festival.

theunrealwangyuyan.com 

Ph. credits Ji Aiqing

opere in streaming
Su Più Compagnia in collaborazione con MYmovies
dal 16 al 27 novembre 2022
Bab Septa

di Randa Maroufi, 2019, 19′

In Bab Sebta Randa Maroufi ricostruisce una serie di situazioni osservate a Ceuta, enclave spagnola in terra marocchina, attraversata ogni giorno da migliaia di persone e spesso teatro di un intenso traffico di manufatti. Questo territorio di confine tra Spagna e Marocco, dove le storie di contrabbando sono innumerevoli, si rivela un ottimo spazio per mettere in scena delle persone in movimento che danno vita a una sorta di coreografia che segue un ritmo preciso. Tre momenti distinti, corrispondenti alle diverse fasi dell’attraversamento del confine, guidano la traiettoria della macchina da presa e costituiscono il filo conduttore del film.

Character

di Paul Heintz, 2021, 18′

L’artista Paul Heintz pubblica un annuncio sul quotidiano inglese The Sun alla ricerca di omonimi di Winston Smith, protagonista del romanzo 1984 di George Orwell. Una parte del film racconta la quotidianità di coloro che hanno risposto all’appello, mentre un’altra è la registrazione dell’incontro tra i vari Winston Smith. Qui lo spettatore non sa se si tratta di un atto teatrale con un testo predeterminato o il risultato di gesti e parole spontanee. Il film è costruito su un sottile movimento tra l’individuo e il collettivo, il privato e il politico nel quale gli estratti del romanzo di Orwell si confondono con la vita dei vari Winston Smith.

E-Ticket

di Simon Liu, 2019, 13′

Un montaggio serrato di negativi fotografici da 35 mm e immagini in movimento, scattate durante gli anni della formazione dell’artista, sono stati ossessivamente tagliati, rimescolati e poi giuntati con il nastro adesivo dall’artista. Le immagini frammentate passano da una gita scolastica in India a una protesta contro un vertice dell’Organizzazione Mondiale del Commercio a Hong Kong nel 2005. E-Ticket è una frenetica (ri)catalogazione di un archivio personale e un’opportunità di rinascita per immagini dimenticate.

Eyes in the Sky

di Aziz Hazara, 2019, 5’10”

In Eyes in the Sky Hazara utilizza l’ottica della sorveglianza e della ricognizione militare mentre  ci mostra il gioco di alcuni bambini nel deserto afghano che giocano con ordigni bellici e mezzi militari abbandonati. In questo film l’artista esplora il conflitto militare attraverso i rituali e i costumi che definiscono e collegano le molte comunità etniche dell’Afghanistan. Il film solleva la questione di cosa e chi manca da questi paesaggi aridi, e cosa significa per questi ragazzi giocare alla guerra quando la guerra li ha circondati fin dalla nascita. 

Future Foods

di Gerard Ortìn Castellvì, 2021, 21’

Future Foods ruota attorno al rapporto tra tecnologia, industria ed ecologia. Le immagini mostrano la produzione di cibo in plastica nei laboratori di Replica LTD, una delle poche aziende britanniche che ancora produce oggetti di scena per film, pubblicità ed esposizioni. La percezione del cibo, la sua attrattiva e la sua appetibilità attraverso un’immagine costruita, entrano in gioco quando si osservano questi processi produttivi artigianali attraverso una telecamera. Una conversazione telefonica con l’amministratore delegato di una start-up finlandese di alimenti del futuro ci introduce a una tecnologia all’avanguardia che consiste nella produzione della nuova proteina Solein generata da acqua, elettricità e CO2 catturata dall’aria: con Solein l’umanità potrebbe sviluppare cibo con un ridotto impatto ambientale. 

Irani Bag

di Maryam Tafakory, 2021, 8’

Utilizzando estratti di film prodotti tra il 1990 e il 2018, questo video essay di Maryam Tafakory mette in discussione l’innocenza delle borse nel cinema iraniano post-rivoluzionario, nel quale queste spesso sono utilizzate come surrogato del tocco umano, a volte con effetti esilaranti. Irani Bag decostruisce un elemento cinematografico per proporre una potente analisi testuale e politica della censura e dell’intimità nell’Iran post-rivoluzione, invitando lo spettatore a riconsiderare il rapporto tra vista e tatto. Il film è stato premiato nel 2022 con il Barbara Hammer Feminist Film Award al 60° Ann Arbor Film Festival.

One Thousand and One Attempts to Be an Ocean

di Yuyan Wang, 2020, 11’30’’

One Thousand and One Attempts to Be an Ocean è un montaggio caleidoscopio di immagini che parte da una selezione dei cosiddetti satisfying video diffusi sul web: prima tramite un algoritmo basato sui gusti dell’artista sui social, poi attraverso una scelta effettuata consapevolmente da lei stessa. Immagini sottomarine o microscopiche, umane o robotiche, naturali o meccaniche, acquatiche o animate in 3D: dalla ola in uno stadio alla devastazione delle alluvioni, dalla fatica dello sport all’assenza di gravità nello spazio, dalla lava all’immondizia. Immagini tanto rapide che non si possono singolarmente contestualizzare, processare e interiorizzare, ma dalle quali ci si può solo far travolgere come da un’onda.  Il montaggio è accompagnato da un audio, altrettanto ipnotico e astratto del sound designer  Raphaël Hénard, che attraverso un algoritmo ha selezionato e montato suoni tratti da video ASMR.

Open Air

di Jérémie Danon, 2020/2021, 26’

Dopo aver passato del tempo con degli ex detenuti, Jéremie Danon li invita ad esprimersi davanti a un green screen; tramite questo allestimento l’artista decontestualizza i loro racconti dalla realtà presentandoli all’interno di spazi immaginari. Agli ex carcerati l’artista chiede: “Dove vorresti essere ora?”. Le loro parole vengono animate attaverso immagini prese principalmente dal mondo del gaming:  dalla città di Falkreath del videogioco Skyrim agli ambienti del videogioco d’azione e avventura GTA VLe immagini virtuali creano un contrasto con le parole degli intervistati cercando di offrire un nuovo sguardo sui loro sogni e desideri.

VISIO. European Programme on Artists’ Moving Images – XI edizione

promosso e prodotto dallo Schermo dell’arte

a cura di Leonardo Bigazzi

in collaborazione con:

  • Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci (Prato)
  • Fondazione In Between Art Film (Roma)
  • Fondazione Palazzo Strozzi (Firenze)
  • FRAC Bretagne (Rennes
  • Seven Gravity Collection

Photo Credits: Roman Khimei e Yarema Malashchuk, Dedicated to the youth of the world II (2019)

La selezione dei partecipanti è realizzata in partnership con:

  • Accademia di Belle Arti di Brera
  • Art House (Scutari)
  • AV-arkki – The Centre for Finnish Media Art (Helsinki)
  • Careof (Milano)
  • Centro de Residencias Artísticas, Matadero Madrid
  • De Ateliers (Amsterdam)
  • Gasworks (Londra)
  • Künstlerhaus Bethanien (Berlino)
  • La Casa Encendida (Madrid)
  • Le Fresnoy-Studio national des arts contemporains (Tourcoing)
  • Rijksakademie van beeldende kunsten (Amsterdam)
  • Royal College of Art (Londra)
  • Royal Institute of Art (Stoccolma)
  • Städelschule (Francoforte)
  • WIELS, Contemporary Art Centre (Bruxelles)

Lo schermo dell’arte 2022 è realizzato con il contributo di
• MIC – Direzione generale Cinema e audiovisivo
• Regione Toscana | Giovanisì | Toscanaincontemporanea2022
• Comune di Firenze
• Città Metropolitana di Firenze

main supporter
Fondazione CR Firenze

con il sostegno di
• Fondazione Sistema Toscana | Cinema La Compagnia
• Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi
• Institut français Italia

in collaborazione con

• Fondazione In Between Art Film
• Fondazione Palazzo Strozzi
• Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci
• FRAC Bretagne
• Seven Gravity Collection
• Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni
• MYmovies
• Accademia di Belle Arti di Firenze
• Archi.Media Trust Onlus

Main Sponsor
Gucci

Sponsor
• B&C Speakers
• Findomestic
• Unicoop Firenze

Media partner
• Flash Art

Sponsor tecnico
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