Il progetto

Lo schermo dell’arte Film Festival promuove la sesta edizione di VISIO – European Programme on Artists’ Moving Images.

VISIO  è strutturato in una mostra e una serie di seminari e incontri dedicati ad approfondire la visione e le tematiche degli artisti che utilizzano le immagini in movimento nella loro pratica artistica. Promuovendo il confronto e la mobilità internazionale di giovani creativi, VISIO ha favorito in questi anni lo sviluppo di un network europeo tra istituzioni, artisti e professionisti che lavorano con le moving images.

Il progetto, a cura di Leonardo Bigazzi, si tiene a Firenze nell’ambito della X edizione dello Schermo dell’arte Film Festival, dal 14 al 19 novembre 2017, ed è rivolto a 12 giovani artisti italiani ed europei che lavorano con le immagini in movimento. I partecipanti saranno selezionati attraverso una open call e in collaborazione con alcune delle più importanti accademie, scuole d’arte e residenze per artisti europee. Le candidature dovranno essere inviate entro giovedì 28 settembre 2017.

In occasione del suo decimo anniversario, Lo schermo dell’arte Film Festival organizzerà un nuovo progetto espositivo per celebrare il suo impegno rivolto alla promozione, produzione e all’esposizione delle opere di una nuova generazione di artisti visivi. 

La mostra intitolata Directing the Real: Artists’ Films and Video in the 2010s (15 novembre – 10 dicembre 2017) presenterà 12 opere video, una per ciascun artista partecipante, insieme a una selezione di lavori prodotti dagli artisti che hanno preso parte alle passate edizioni di VISIO e che sono stati nominati per il Premio Lo schermo dell’arte Film Festival. 

Confermato il VISIO Young Talent Acquisition Prize (III edizione). Il premio consiste nell’acquisizione di un’opera di uno degli artisti partecipanti da parte della Seven Gravity Collection, collezione privata italiana interamente dedicata alle opere video di artisti contemporanei. Con questo premio Lo schermo dell’arte Film Festival, grazie alla partnership con Seven Gravity Collection, intende sostenere giovani artisti che utilizzano le immagini in movimento nella loro pratica artistica promuovendo il collezionismo di video installazioni, film e video d’artista.

VISIO sta creando un importante archivio di una nuova generazione di artisti europei che lavorano con le immagini in movimento e nelle cinque precedenti edizioni del programma oltre 400 artisti hanno partecipato al processo di selezione. Pur mantenendo la sua identità originale di progetto di formazione e di rete, VISIO ha generato in questi anni una piattaforma espositiva e di ricerca molto più ampia, sviluppando nuove opportunità e collaborazioni a livello internazionale.
Le riflessioni e le ricerche portate avanti nel corso dei sei anni del programma saranno raccolte in una pubblicazione, edita da Mousse Publishing, che includerà contributi di curatori, artisti e critici internazionali e una sezione dedicata a tutti gli artisti che hanno partecipato al programma.

Struttura

VISIO – European Programme on Artists’ Moving Images è strutturato in sei sezioni principali:

1. Directing the Real: Artists’ Films and Video in the 2010s
La mostra sarà allestita negli spazi di Palazzo Medici Riccardi e in altri luoghi di Firenze (14 novembre – 10 dicembre 2017) e presenterà 12 opere video, una per ciascun artista partecipante, insieme a una selezione di lavori prodotti dagli artisti che hanno preso parte alle passate edizioni di VISIO e che sono stati nominati per il Premio Lo schermo dell’arte Film Festival.
La mostra, a cura di Leonardo Bigazzi, intende restituire una panoramica sulla pratica dei giovani artisti internazionali che lavorano con le immagini in movimento. Le opere selezionate rappresenteranno la varietà di mezzi e formati utilizzati nella pratica video contemporanea: dall’analogico al digitale, dai video e film monocanali su monitor o proiettati su schermi fino alle video installazioni.

2. Festival
I partecipanti sono invitati a seguire tutte le proiezioni, gli incontri e le lectures del programma ufficiale del Festival intervenendo attivamente nelle discussioni. Le tematiche affrontate saranno poi approfondite e sviluppate durante i seminari e le conversazioni con i curatori e gli artisti ospiti del Festival. In questa edizione saranno proiettati i lavori di vari artisti internazionali tra cui: Hassan Khan, Roee Rosen, Yael Bartana e Ben Rivers.

3. VISIO. Young Talent Acquisition Prize
Il premio consiste nell’acquisizione di un’opera di uno degli artisti partecipanti da parte della Seven Gravity Collection, collezione privata italiana interamente dedicate alle opere video di artisti contemporanei. Il premio sarà assegnato dai soci fondatori della Seven Gravity Collection e l’artista vincitore sarà annunciato durante Lo schermo dell’arte Film Festival.

4. Artists Presentation
Gli artisti partecipanti introdurranno il proprio lavoro con una presentazione di 15 minuti al Cinema La Compagnia a Firenze. Questa giornata sarà l’occasione per illustrare agli altri partecipanti, e ad un pubblico selezionato, le tematiche e le linee fondamentali della propria pratica artistica.

5. Seminari
Sarà organizzato un ciclo di seminari tenuti da artisti e curatori ospiti del Festival che discuteranno con i partecipanti alcuni aspetti della loro pratica artistica e della loro metodologia di ricerca. I seminari, della durata di due ore, saranno strutturati in modo da prevedere anche momenti di dialogo e condivisione della propria esperienza tra i professionisti e i partecipanti. Nelle edizioni precedenti i seminari sono stati tenuti da Isaac Julien, Marine Hugonnier, Philippe-Alain Michaud, Filipa Ramos, Deimantas Narkevicius, Mark Nash, Maria Lind, Alain Fleischer, Heinz Peter Schwerfel, Sibylle Kurz e Sarah Perks.

6. Conversation room
In questo spazio i partecipanti potranno confrontarsi, durante tavole rotonde e incontri individuali di 45 minuti, con artisti, curatori, critici, produttori e direttori di istituzioni internazionali ospiti del Festival. Dalla presentazione del proprio portfolio a una semplice conversazione, questi momenti sono pensati come un’occasione di confronto e di scambio per favorire la crescita professionale dei partecipanti ed estendere il loro network di contatti internazionali.

  I partecipanti a questa edizione  

Bianca Baldi

1985, Italia / Sud Africa

Bianca Baldi prende spunto da vicende storiche per rivelare complessi intrecci politici, economici e culturali coniugando fotografia, film, scrittura, pubblicazioni e installazioni. Ha studiato belle arti a Cape Town (Michaelis School of Fine Art), a Venezia (IUAV), a Francoforte sul Meno e ha frequentato la Jan Van Eyck Academie (2015/2016). Le sue opere sono state esposte in manifestazioni internazionali tra cui 11th Shanghai Biennale, Power Station of Art; 8th Berlin Biennale, KW Institute for Contemporary Art, Berlino (2014), la 19th Contemporary Art Festival SESC Videobrasil, San Paolo (2015). Ha preso parte a mostre collettive all’Extra City Kunsthal, Antwerp (2016), alla Kunstverein Braunschweig e alla Kunstverein Frankfurt (2015).

Justine Emard

1987, Francia

Justine Emard analizza l’immagine con fotografia, video, installazioni e realtà aumentata, attraverso schermi, frame, idee fuori dalla norma e interazioni con i dispositivi che simulano la realtà per proiettare il pubblico in universi paralleli, “aumentati” e di finzione. A partire dal 2012 i suoi lavori sono stati esposti in mostre personali e collettive in Svezia, Norvegia, Cina, Brasile, Colombia, Giappone e Sud Corea. Dal 2013 al 2017 collabora con il Pavillon Neuflize OBC  del Palais de Tokyo di Parigi. Dal 2015 al 2016 è stata in residenza presso la Cité internationale des arts a Parigi. Nel 2017 è vincitrice della residenza Hors-les-murs promossa dall’Institut Français e dal Tokyo Wonder Site di Tokyo. Il suo progetto di residenza è focalizzato sulla corrispondenza tra robotica, vita e intelligenza artificiale, basandosi sulle esperienze di “deep learning” e sulle interazioni uomo-macchina. Ha preso parte a «CloudsForests», in occasione della 7th International Moscow Biennale of Contemporary Art.

Alessandra Ferrini

1984, Italia

Alessandra Ferrini è un’artista-ricercatrice, regista ed educatrice. Il suo interesse verso l’educazione l’ha portata a sviluppare una pratica pedagogica in parallelo alla pratica artistica, dove analizza il formato saggistico dei film e l’uso degli archivi. Tra i recenti workshop: Notes on Historical Amnesia pt.2, Ma*Ga, Museo Arte Gallarate; Archive-as-Method: Colonial Voices and Gazes, Sa.L.E. Docks (Venezia); Ghetto Relay presso la Art Transparent Foundation (Breslavia); Notes on Historical Amnesia pt.1 a Le Murate PAC (Firenze). Questo progetto è stato sviluppato in collaborazione con il Festival dei Popoli ed esposto alla 16ma Quadriennale di Roma all’interno della mostra Orestiade Italiana e al Ma*Ga Museo Arte Gallarate. Radio Ghetto Relay ha vinto l’Open Call Europe di A-i-R Wro (Breslavia) e si è sviluppato nell’ambito di Wroclaw European Capital of Culture 2016. Il video è stato presentato al Curzon Goldsmiths Cinema.

Sirah Foighel Brutmann and Eitan Efrat

1983, Danimarca / Israele

Sirah Foighel Brutmann and Eitan Efrat analizzano gli aspetti performativi delle immagini in movimento. Nei loro lavori mettono in luce le potenzialità spaziali e temporali della lettura delle immagini – sia fisse che in movimento; le relazioni stabilite tra spettatori e storia; la temporalità dei racconti e della memoria. Le loro opere sono state mostrate in film festival come IDFA e Rotterdam Film Festival; Courtisane; New Horizons; su ARTE/WDR; esposte in mostre personali alla Kunsthalle Basel e ad Argos (BE), e in mostre collettive a STUK; EMAF, e al The Petah-Tikva Museum for Contemporary Arts. I loro lavori sono stati prodotti da Auguste Orts e Argos e distribuiti da EYE institute.

Graham Kelly

1982, Gran Bretagna

Graham Kelly lavora sul concetto che l’interazione tra l’immagine digitale e lo spettatore non è vincolata alla superficie dello schermo o dell’occhio. Ma, a causa dell’onnipresenza di un sistema di telecamere e video allestito negli ambienti edificati, Kelly la considera come un processo perpetuo che crea degli spettatori/soggetti ibridi catturati tra i territori di percezione reale e digitale. Ha preso parte a mostre, screening e lecture alla Transmission Gallery (Glasgow), Intermedia (Glasgow), Generator Projects (Dundee), Recontres Internationales (Parigi e Berlino), Kino der Kunst (Monaco), TENT (Rotterdam), EYE Film Museum (Amsterdam) e alla 2016 Moscow International Biennale for Young Art. Si è diplomato nel 2009 alla Glasgow School of Art con un master in ricerca. Nel 2014 ottiene un master in belle arti al Piet Zwart Institute di Rotterdam. Dal 2015 al 2016 ha preso parte alla residenza Jan van Eyck Academie di Maastricht.

Jonna Kina

1984, Finlandia

Jonna Kina utilizza una grande varietà di media, tra cui film, installazioni, fotografie, suono, testi e pubblicazioni. Nella sua pratica multidisciplinare esplora il concetto di codificazione e decodificazione, e i confini tra diverse forme di rappresentazione. È diplomata alla Finnish Academy of Arts e alla Aalto University, School of Arts presso il dipartimento di fotografia. Ha studiato alla School of Visual Arts di New York e alla Bezalel Academy of Art and Design di Gerusalemme. Le sue opere sono state esposte in sedi istituzionali tra cui Musée de l’Elysée di Losanna, Hasselblad Foundation di Gothenburg, Kunsthalle di Helsinki, Museo Amparo Puebla, Helsinki Art Museum, Sala Alcalá 31, Madrid, Finnish Museum of Photography e più recentemente al Centro Nacional de las Artes a Mexico City. A settembre il Nordisk Panorama Film Festival ha selezionato Arr. for a Scene (2017) come The Winner of Nordic Short film 2017.

Daisuke Kosugi

1984, Giappone

Daisuke Kosugi ha studiato giurisprudenza e scienze politiche alla Rikkyo University di Tokyo e ha lavorato come consulente per la gestione dei rischi in una compagnia assicurativa. Nel 2009 si trasferisce in Norvegia dove nel 2014 ottiene il diploma alla Oslo National Academy Arts. Dalla combinazione tra installazione, performance e video documentari, Kosugi costruisce affascinanti scenari che celano un conflitto latente, spesso coinvolgendo la sua stessa vita. Questi lavori sollevano domande sui concetti di identità, produzione creativa ed emozioni politiche attraverso la visione delle regolamentazioni interiorizzate che limitano la nostra libertà. I suoi lavori sono stati mostrati al LIAF (Lofoten International Art Festival) 2017; alla 9th Norwegian Sculpture Biennial (2017); al CPH:DOX (Copenhagen International Documentary Festival) 2017; e all’undicesima Gwangju Biennale (2016).

Basir Mahmood

1985 Pakistan, vive e lavora ad Amsterdam

VINCITORE DELLA TERZA EDIZIONE DEL “VISIO YOUNG TALENT ACQUISITION PRIZE”: LA SUA OPERA MONUMENT OF ARRIVAL AND RETURN (2016) ENTRERÀ A FAR PARTE DELLA SEVEN GRAVITY COLLECTION.

Ha studiato a Lahore presso la Beaconhouse National University e nel 2011 ha ricevuto una borsa di studio dall’Akademie Schloss Solitude di Stoccarda. Utilizzando video, film e fotografia, intreccia diverse fila di pensieri, risultati e intuizioni all’interno di sequenze poetiche e diverse forme di narrazione. I suoi lavori sono stati esposti presso The Garden of Eden, Palais de Tokyo, Parigi, 2012; III Moscow International Biennale for Young Art, Russia, 2012; Sharjah Biennial 11, 2013; Time of others, Museum of Contemporary Art Tokyo, 2015; Yinchuan Biennial, 2016, Cina; Syntax and Society all’Abraaj Group Art Prize 2016, Dubai; Contour Biennale 8, Mechelen 2017 and Tableaux Vivants, Foundation Etrillard, Parigi 2017. Recentemente è stato selezionato per la residenza alla Rijksakademie van beeldende kunsten di Amsterdam (2016-2017) e per un progetto dalla Sharjah Art Foundation.

www.basirmahmood.com

Rebecca Moss

1991 GB, vive e lavora a Londra

Lavora con la performance e il video indagando le dinamiche tra il proprio corpo e il suo ambiente, e tra natura e artificio. Nel 2017 ottiene il master al Royal College of Art di Londra e viene selezionata per il Future Generation Art Prize prendendo parte alle mostre collettive presso il PinchukArtCentre di Kiev e al Palazzo Contarini Polignac durante la Biennale di Venezia. Il suo lavoro è frutto della residenza promossa dalla Access Gallery di Vancouver. Quattro artisti vengono inviati individualmente con una nave cargo in mezzo all’Oceano Pacifico. Il viaggio di Moss ha ottenuto un’attenzione internazionale quando la compagnia Hanjin Shipping ha dichiarato bancarotta bloccando in acque internazionali Moss e l’equipaggio. Da questa straordinaria esperienza Moss ha realizzato International Waters, creato dalle registrazioni realizzate durante le due settimane e mezzo di ancoraggio.

www.rebeccamoss.com.uk

 

Arash Nassiri

1986 Iran, vive e lavora a Parigi

Arash Nassiri utilizza i luoghi come strutture all’interno delle quali costruire il proprio lavoro, come nella Land Art. Possono essere spazi molto specifici, come un palazzo abbandonato, o un’intera città come nel video Tehran-geles in cui Nassiri utilizza Los Angeles come una rappresentazione di Teheran. L’opera apre a una discussione tra due poli opposti: la materialità e la virtualità del luogo. «Mi piace pensare ai miei progetti come a delle Ambasciate. Sono rappresentazioni di luoghi fantastici in cui le nostre ideologie diventano visibili e malleabili». Nassiri ha vinto il premio Press Award, Les Enfants Terribles, Huy (2014); il Best Experimental Short Film Award, festival Côté-Court Pantin, Parigi (2014); e il RMIT University Award per il Best Experimental Short Film, Melbourne Int. Film Festival (2015). Le sue opere sono state esposte alla Triennale of Istanbul (2010), alla Biennale di Architettura di Venezia, alla Biennale de Lyon come parte della mostra collettiva del Palais de Tokyo Le Parfait Flâneur (2015), alla Fundacio Sunnol, Barcellona (2016) e al Shanghai Himalaya Museum (2016).

www.arashnassiri.com

Patrik Thomas

1986 Germania, vive tra Lisbona e Monaco di Baviera

Esplora le forme ibride del cinema, della video art e della performance, con un approccio di tipo collaborativo. Diplomato in regia, ha una grande esperienza nel campo dell’informatica. Dal 2012 frequenta l’Accademia di Belle Arti di Monaco con i professori Julian Rosefeldt, Olaf Nicolai e Klaus vom Bruch, approfondendo la ricerca sui time based media, l’arte concettuale e le installazioni. Nel 2013 fonda THE RANDOM COLLECTIVE e GATO ALEATÓRIO, reti tra artisti, ricercatori e creativi con poli a Lisbona e Monaco che ricercano una co-creazione non competitiva, una critica applicata e modalità alternative di educazione. Tra i riconoscimenti e le partecipazioni a rassegne più recenti: Talent Prize 2017, MACRO (Rome), Documenta’14 Off-Programme, HELP!, Kulturbahnhof Kassel (Kassel, Germany), Biennial Vila Nova de Cerveira, CPLP Programme (Vila Nova de Cerveira, Portugal), 18th Mediterranean Biennale, National Museum (Tirana).

www.randomcollective.org

Driant Zeneli

1983 Albania, vive e lavora a Tirana

Driant Zeneli si serve del video per scolpire lo spazio e il tempo. Al centro della sua ricerca vi è la ridefinizione dell’idea di fallimento, di utopia e di sogno, visti come elementi che aprono a possibili alternative. Nel 2011 rappresenta l’Albania alla 54ma Biennale di Venezia. Nel 2008 vince l’Onufri International Contemporary Art Prize, Tirana; nel 2009 la Young European Artist Award Trieste Contemporanea e nel 2017 il Premio MOROSO. Le sue opere sono state esposte a Mostyn Gallery, Wales, UK (2017); MuCEM, Marsiglia (2016); Academie de France à Roma Villa Medici, (2016); Centre Pompidou, Parigi (2016); MSFAU Tophane-i Aime, Istanbul, (2016); Prometeogallery di Ida Pisani, Milano (2015; 2010); IV Bienal del Fin del Mundo, Cile (2015); Viafarini, Milano (2014); GAM, Museo di arte moderna e contemporanea di Torino (2013); White House Biennial, Atene (2013); KCCC, Klaipeda, Lituania (2013).

www.driantzeneli.it

 

LA MOSTRA

Directing the Real.
Artists’ Films and Video in the 2010s

La mostra, allestita negli spazi della Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi, riunisce le opere di diciannove artisti internazionali che lavorano con le moving images. Questa generazione di artisti, tutti nati dopo il 1980, si è formata in un momento storico in cui il confronto con il “Reale” e la sua rappresentazione diventa spesso necessario e inevitabile. La nostra esperienza del mondo che ci circonda tuttavia è sempre più mediata e alterata da schermi e tecnologie elettroniche a tal punto che la distinzione tra reale e virtuale può essere confusa.

VISIO.  European Programme on Artists’ Moving Images  VI edizione

a cura di Leonardo Bigazzi

promosso e organizzato dallo
Schermo dell’arte Film Festival

in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana – La Compagnia

con il contributo di  
Regione Toscana nell’ambito di “Toscanaincontemporanea2017” e Giovani Sì

realizzato nell’ambito del
Progetto Sensi Contemporanei per il Cinema

con il sostegno di

  • Città Metropolitana di Firenze
  • Comune di Firenze
  • Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze
  • Nuovi Mecenati, Nouveaux mécènes – Fondazione franco-italiana di sostegno alla creazione contemporanea
  • Institut français Firenze
  • Fondazione Palazzo Strozzi
  • In Between Art Film
  • otto d’Ame
  • Famiglia Cecchi
  • Seven Gravity Collection
  • B&C Speakers

la selezione dei partecipanti è realizzata in partnership con

  • Accademia di Belle Arti di Brera, Milano
  • Accademia di Belle Arti di Firenze
  • Kingston University (Londra)
  • De Ateliers (Amsterdam)
  • HIAP – Helsinki International Artist Programme
  • Pavillon Neuflize OBC research lab del Palais de Tokyo (Parigi)
  • Rijksakademie van beeldende kunsten (Amsterdam)
  • Royal College of Art (Londra)
  • Universität der Künste Berlin
  • Vilnius Academy of Arts
  • Viafarini (Milano)
  • WIELS, Contemporary Art Centre (Bruxelles)