Il progetto

VISIO è strutturato in una mostra e una serie di seminari, tavole rotonde e incontri. Promuovendo il confronto e la mobilità internazionale di giovani creativi, VISIO ha favorito in questi anni lo sviluppo di un network europeo tra istituzioni, artisti e professionisti che lavorano con le moving images creando un importante archivio di una nuova generazione di artisti europei o residenti in Europa. Sono oltre 800 gli artisti che hanno partecipato al processo di selezione delle precedenti edizioni.

Il progetto, ideato e curato da Leonardo Bigazzi, si tiene a Firenze nell’ambito della XIII edizione dello Schermo dell’arte Festival di cinema e arte contemporanea, dal 9 al 14 novembre 2020, ed è rivolto a 12 giovani artisti italiani ed europei che lavorano con le immagini in movimento. I partecipanti saranno selezionati attraverso una open call e in collaborazione con alcune delle più importanti accademie, scuole d’arte e residenze per artisti europee. Le candidature dovranno essere inviate entro giovedì 1 ottobre 2020.

 

La mostra con le opere dei partecipanti, intitolata Resisting the Trouble – Moving Images in Times of Crisis, è prodotta con NAM – Not A Museum, il programma dell’arte contemporanea di Manifattura Tabacchi. Sarà allestita negli spazi di Manifattura Tabacchi, ex complesso industriale in stile razionalista oggi al centro di un importante progetto di rigenerazione urbana. 

Resisting the Trouble – Moving Images in Times of Crisis si pone in coerente continuità con le cinque precedenti mostre organizzate a Palazzo Strozzi (2019 e 2015), Le Murate PAC (2018), Palazzo Medici Riccardi (2017), Cinema La Compagnia (2016).

È confermato il VISIO Young Talent Acquisition Prize (VI edizione). Il Premio consiste nell’acquisizione di un’opera di uno degli artisti partecipanti da parte della Seven Gravity Collection, collezione privata italiana interamente dedicata alle opere video di artisti contemporanei. Con questo Premio, Lo schermo dell’arte, grazie alla partnership con Seven Gravity Collection, intende sostenere giovani artisti che utilizzano le immagini in movimento nella loro pratica artistica promuovendo il collezionismo di video installazioni, film e video d’artista.

Struttura

VISIO – European Programme on Artists’ Moving Images è strutturato in cinque sezioni:

1. Resisting the Trouble – Moving Images in Times of Crisis
La mostra, a cura di Leonardo Bigazzi, sarà allestita con le opere dei partecipanti negli spazi di Manifattura Tabacchi. Il progetto espositivo presenta dodici film e video installazioni che riflettono sulle domande più urgenti generate dall’attuale condizione di crisi mondiale, proponendo delle visioni alternative per ripensare il presente e immaginare il futuro.

2. Festival
I partecipanti sono invitati a seguire le proiezioni, gli incontri e le lectures del programma della XIII edizione dello Schermo dell’arte Film Festival. Le tematiche affrontate saranno poi approfondite e sviluppate durante i seminari e le conversazioni con i curatori e gli artisti ospiti. In questa edizione saranno proiettati i lavori di vari artisti internazionali tra i quali Francis Alÿs, Omer Fast, Emily Jacir, Adrian Paci, John Menick, Riccardo Benassi, Thao Nguyen Phan. Ai partecipanti di VISIO sarà dato accesso gratuito anche ai film in streaming del Festival.

3. VISIO. Young Talent Acquisition Prize
Il Premio consiste nell’acquisizione di un’opera di uno degli artisti partecipanti da parte della Seven Gravity Collection, collezione privata italiana interamente dedicate alle opere video di artisti contemporanei. Il Premio sarà assegnato dai Soci Fondatori della Seven Gravity Collection e l’artista vincitore sarà annunciato durante la serata conclusiva dello Schermo dell’arte Film Festival.

4. Seminari
Sarà organizzato un ciclo di seminari tenuti da artisti e curatori ospiti del Festival che discuteranno con i partecipanti alcuni aspetti della loro pratica artistica e della loro metodologia di ricerca. I seminari, della durata di due ore, saranno strutturati in modo da prevedere anche momenti di dialogo e condivisione della propria esperienza tra i professionisti e i partecipanti. Uno dei seminari di questa edizione sarà tenuto dall’artista Omer Fast. Nelle edizioni precedenti i seminari sono stati tenuti da Isaac Julien, Marine Hugonnier, Philippe-Alain Michaud, Filipa Ramos, Deimantas Narkevicius, Mark Nash, Maria Lind, Alain Fleischer, Heinz Peter Schwerfel, Sibylle Kurz, Sarah Perks, Erika Balsom, Shirin Neshat, Manuel Cirauqui, Domenico Quaranta e Forensic Architecture.

5. Conversation Room 
In questo spazio i partecipanti potranno confrontarsi, durante tavole rotonde e incontri individuali di 40 minuti, con artisti, curatori, critici, produttori e direttori di istituzioni internazionali ospiti del Festival. Dalla presentazione del proprio portfolio a una semplice conversazione, questi momenti sono pensati come un’occasione di confronto e di scambio per favorire la crescita professionale dei partecipanti ed estendere il loro network di contatti internazionali. Tra i professionisti già confermati per il 2020: Philippe Alain-Michaud, Beatrice Bulgari, Adrienne Drake, Ilaria Gianni, Alessandro Rabottini and Hilde Teerlinck.

  I partecipanti a questa edizione  
Jonas Brinker
1989, Germania

Jonas Brinker nella sua pratica artistica utilizza il cinema e la fotografia come strumenti di osservazione e contemplazione. Osservando a distanza le periferie di contesti difficili, le cattura e riformula con delicatezza. La sua paziente cinematografia rivela davanti allo spettatore immagini che potrebbero essere viste come universi soggettivi autosufficienti. Il suo lavoro è stato recentemente esposto al Frankfurter Kunstverein; Städelmuseum, Francoforte; Palais de Tokyo, Parigi; Goethe-Institut Israel e Berghain, Berlino. Brinker si è laureato alla Slade School of Fine Arts di Londra nel 2015 e ha proseguito i suoi studi alla Städelschule Frankfurt nella classe di Douglas Gordons e Willem de Rooij. Si è laureato come Meisterschüler nel 2018. Durante gli studi a Francoforte ha fatto uno scambio con la Bezalel Academy of Arts di Tel Aviv e ha visitato la classe Josephin Prydes all’UDK di Berlino come guest student.

Claudia Claremi
1986, Cuba / Spagna

Attraverso molteplici approcci alle immagini in movimento, il suo lavoro approfondisce il livello soggettivo delle esperienze collettive, esplorando l’immaginario popolare e i ricordi comuni. Regista di El Tiempo, Firefly, Bat e The Woodland, il suo lavoro è stato esposto in istituzioni d’arte tra cui Museo Reina Sofía, Centre for Contemporary Arts Glasgow, Museum of Modern Art of Medellín, nonché in festival cinematografici come Ann Arbor, Raindance, FICGuadalajara, Ji.hlava, Vienna Shorts. Laureata in regia di documentari alla International Film School di San Antonio de los Baños (Cuba) e in Fine Arts alla University of the Arts di Londra (UK), ha partecipato a programmi come P.O.P.S. (Matadero, Madrid), Campus (Latitudes, Barcelona) e La Práctica (Beta Local, Puerto Rico).

Helen Anna Flanagan
1988, Inghilterra / Irlanda

VINCITRICE DELLA SESTA EDIZIONE DEL “VISIO YOUNG TALENT ACQUISITION PRIZE”: LA SUA OPERA GESTURES OF COLLAPSE (2019) ENTRERÀ A FAR PARTE DELLA SEVEN GRAVITY COLLECTION.

Helen Anna Flanagan combina eventi reali con narrazioni immaginarie per produrre video, installazioni e performance. Costruendo e inventando scenari – spesso servendosi della categoria dell’assurdo – indaga le strutture sociali e il sottotesto politico del quotidiano, concentrandosi su emozioni e affetti, lavoro e corpo. Le sue opere sono state presentate in numerosi festival internazionali, come Go Short International Film Festival, Sharjah Film Platform, November Film Festival, Proyector Plataforma de Videoarte, Experiments in Cinema v.5.1, Film and Video Poetry Symposium, Plymouth Contemporary e Art Rotterdam. Helen è la vincitrice dell’IKOB Feminist Art Prize 2019 ed è stata selezionata per la residenza post-accademica di HISK (2019-2020).

Valentina Furian
1989, Italia

Valentina Furian nelle sue opere indaga il rapporto tra uomo e natura. L’artista è particolarmente interessata all’addomesticamento animale come forma di dominio umano e a quello umano in relazioni alle regole della società. Le sue opere sono state esposte in musei, gallerie private e associazioni culturali come UNA Galleria di Piacenza, MUSE di Trento, MAXXI di Roma, Sunaparanta Center for Contemporary Art di Goa, Method Gallery, Soho House e ArtOxygen a Mumbai, BACO, The Blank Contemporary Art di Bergamo, Musei Civici Bassano del Grappa, Case chiuse, Careof, Viafarini, Dimora Artica, Fondazione Bevilacqua la Masa a Venezia, MAMbo di Bologna. Ha frequentato il corso di Arti Visive all’Università Iuav di Venezia e l ‘École des Beaux Arts de Nantes.

Megan-Leigh Heilig
1993, Sud Africa / Germania

Il lavoro di Megan-Leigh Heilig è conflittuale e provocatorio, ma anche intimo e personale. Si occupa di realtà politiche e sociali che vengono tradotte in opere attraverso le sue esperienze private. È cresciuta a Johannesburg e si è laureata presso l’Università del Witwatersrand con un BFA; ha completato il suo MFA all’Università di Cape Town, e ha completato una residenza di 2 anni presso l’HISK a Gent. Megan ha esposto alla Seven Hills 2nd Kampala Biennale 2016 curata da Elise Atangana; nei progetti Digital Africa tra YaPhoto e Open Source curati da Christine Eyene nel 2017; nel 2018 in una collettiva intitolata Somewhere In Between al BOZAR di Bruxelles; la mostra del Feminist Art Prize tenutasi presso IKOB a Eupen 2019, 21a Biennale di Arte Contemporanea Sesc_Videobrasil | Imagined Communities 2019-2020 e la collettiva intitolata Together at MHKA nell’agosto 2020.

Marcin Liminowicz
1992, Polonia / Olanda

Marcin Liminowicz è un designer e artista multidisciplinare. Il suo lavoro naviga in ambienti fisici e digitali e si focalizza sull’agency della materia e sulla dicotomia tra ‘osservare’ e ‘partecipare a’ ciò che ci circonda. Combinando l’analisi di nozioni di geobiologia e filosofia con una varietà di mezzi come la fotografia, il video, l’installazione spaziale e la performance, è in grado spesso di tradurre nelle sue opere l’essenza di ambienti marginali. Ha completato un anno di residenza presso il FABRICA Communication Research Center di Treviso, Italia. È membro del Krzak Collective – una comunità che gestisce un giardino comune e uno spazio culturale a Varsavia. Le sue opere sono nelle collezioni di Polyeco Contemporary Art Initiative, Grecia e Musée de l’Elysée, Losanna, Svizzera. Attualmente frequenta un master in Arts and Design, Non Linear Narrative presso la Royal Academy of Art di The Hague (NL) e BA presso l’Institute of Creative Photography di Opava (CZ).

Edson Luli
1989, Albania / Italia

La percezione della realtà da parte dell’individuo in relazione all’ambiente, al tempo, agli stimoli esterni e ai modelli di pensiero veicolati dai mass media sono alcuni dei temi che Edson Luli affronta nella sua ricerca multidisciplinare. Offrendo al pubblico uno sguardo di tipo partecipativo, Luli si propone di esplorare e osservare ciò che accade quando siamo impegnati nell’attività del pensiero. Le opere di Luli sono state esposte in spazi internazionali pubblici e privati, tra cui: A volte penso che…, Prometeo Gallery Ida Pisani, Chiesa San Matteo, Lucca, 2020; I don’t know. Let’s see!, (solo show) Prometeo Gallery Ida Pisani. online gallery space, 2020. È laureato in Nuove Tecnologie dell’Arte (BA) e in Cinema e Video (MA) all’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano.

Olena Newkryta
1990, Ucraina / Austria

Olena Newkryta è un’artista visiva il cui lavoro interdisciplinare include fotografia, video e installazioni. La sua pratica artistica esamina i tessuti sociali, la produzione dell’identità culturale e dello spazio in rapporto alle narrazioni storiche e politiche. Newkryta ha ricevuto numerosi premi e borse di studio, tra cui: START-scholarship of the Federal Ministry for Culture, Grant of the Federal Ministry for Science, Award of the Kunsthalle Vienna. I suoi lavori sono stati presentati in numerose mostre e screening, tra cui Kunstforum Vienna, Kunsthalle Vienna, Lentos Kunstmuseum Linz, Fotogalerie Vienna, Musrara Mix Festival Gerusalemme, Crossing Europe Filmfestival, Blickle Kino Vienna. Ha studiato all’University of Applied Arts Vienna e all’Accademia Gerrit Rietveld di Amsterdam.

Ghita Skali
1992, Marocco / Olanda

Il lavoro di Ghita Skali utilizza come punto di partenza le proprie indagini su aneddoti apparsi sui media e poi dimenticati e/o cancellati. Nel suo approccio ciò che conta non è tanto una ricerca della verità, quanto una volontà di tracciare tutte le possibili ramificazioni di questa narrazione, le contraddizioni e i vicoli ciechi delle molte voci che l’hanno sviluppata. I suoi progetti sono stati recentemente presentati al Palais de Tokyo (Parigi), été 78 (Bruxelles), Project Space Festival (Berlino), Beirut Art Fair, Triangle (Marsiglia), 18 (Marrakech), Cube Independent Art Space (Rabat), Il Cairo Off Biennale, Stedelijk Museum (Amsterdam) e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino). Ghita Skali ha studiato a Villa Arson a Nizza e ha partecipato al De Ateliers, ad Amsterdam.

Peter Spanjer
1994, Nigeria-Germania / Inghilterra

Peter Spanjer è un artista visivo nigeriano, nato e cresciuto in Germania che attualmente vive e lavora a Londra. Utilizzando numerosi media immersivi che combinano film e suono, il lavoro di Peter affronta la natura morbida, vulnerabile e complessa della vita nera e del corpo nero all’interno dello spazio che questo occupa. Il suo lavoro è stato presentato presso White Cube, Saatchi Gallery e ha fatto parte del programma Circa 20:20 dove un suo film è stato mostrato a Piccadilly Lights. La sua prossima mostra include la sua prima personale alla galleria Kristin Hjellegjerde di Londra. Si è laureato al Royal College of Art di Londra nel 2020, dove ha conseguito il Master in Contemporary Art Practice: Moving Image.

Emilia Tapprest
1992, Finlandia/Francia-Olanda

Emilia Tapprest è una designer e regista che indaga le implicazioni sociali e psicologiche delle tecnologie emergenti sugli esseri umani. I suoi lavori cinematografici affrontano temi come la connessione umana e l’agency nell’età della quantificazione, esplorando come la logica sottostante di un sistema produca particolari “atmosfere affettive” in nell’interazione con il suo tessuto sociale. Lavorando in stretta collaborazione con lo storico e produttore musicale Victor Evink, la loro ricerca esplora le implicazioni viscerali ed esistenziali dei rapidi sviluppi tecno-culturali attraverso la costruzione interdisciplinare del mondo e dei media immersivi.
Attualmente vive a Maastricht ed è artista in residenza presso la Jan van Eyck academie (2020-2021).

Tora Wallander
1991, Svezia

Tora Wallander lavora su progetti di ricerca, partendo dall’analisi di eventi e fenomeni reali e arrivando a produrre video che oscillano tra la fiction e genere documentario. È interessata al rapporto del genere umano con la natura e al nostro ruolo in essa. Fa uso di una vasta gamma di materiali e tecniche, spesso utilizzando metodi che creano illusioni quando si muove tra l’analogico e il digitale. Il suo lavoro è stato esposto alla Konstakademien, Stoccolma; R1, KTH, Stoccolma; Galleri Mejan, Stoccolma. Ha conseguito un MFA presso il Royal Institute of Art a Stoccolma.

LA MOSTRA

Resisting the Trouble
Moving Images in Times of Crisis

La mostra con le opere dei partecipanti, intitolata Resisting the Trouble – Moving Images in Times of Crisis, è prodotta con NAM – Not A Museum, il programma dell’arte contemporanea di Manifattura Tabacchi. Allestita negli spazi di Manifattura Tabacchi, la mostra presenta dodici film, video e installazioni che riflettono su alcune delle questioni più urgenti generate dall’attuale crisi mondiale, proponendo visioni alternative per ripensare il presente e immaginare il futuro

VISIO. European Programme on Artists’ Moving Images  IX edizione

a cura di Leonardo Bigazzi

promosso e organizzato da Lo schermo dell’arte

in collaborazione con NAM – Not A Museum, il programma dell’arte contemporanea di Manifattura Tabacchi.

riceve il contributo di
MIBACT – Direzione generale Cinema e audiovisivo
Regione Toscana
Comune di Firenze
Fondazione CR Firenze
Fondazione Sistema Toscana

è realizzato in collaborazione con
Fondazione In Between Art Film
MYmovies

main sponsor
Gucci come

media partner
Flash Art

la selezione dei partecipanti è realizzata in partnership con:

• Accademia di Belle Arti di Brera
• Accademia di Belle Arti di Firenze
• Art House (Scutari)
• Careof (Milano)
• De Ateliers (Amsterdam)
• Gerrit Rietveld Academie (Amsterdam)
• HIAP – Helsinki International Artist Programme
• La Casa Encendida (Madrid)
• Rijksakademie van beeldende kunsten (Amsterdam)
• Royal College of Art (Londra)
• Royal Institute of Art (Stoccolma)
• Städelschule (Francoforte)
• Universität der Künste Berlin
• Vilnius Academy of Arts
• WIELS, Contemporary Art Centre (Bruxelles)