VISIO XIII EDIZIONE
European Programme on Artists’ Moving Images

 Lo schermo dell’arte presenta la tredicesima edizione del VISIO – European Programme on Artists’ Moving Images, un programma di ricerca, residenza e produzione dedicato agli artisti che utilizzano le immagini in movimento nella loro pratica artistica.

 Il progetto, curato da Leonardo Bigazzi, si terrà a Firenze nell’ambito della XVII edizione dello Schermo dell’arte – Festival di cinema e arte contemporanea (13 – 17 novembre 2024). Gli 8 partecipanti saranno giovani artisti residenti in Europa che lavorano con le immagini in movimento, selezionati attraverso un bando pubblico promosso in collaborazione con alcune delle principali accademie d’arte e residenze per artisti europee.

Il termine ultimo per inviare la propria candidatura è martedì 9 luglio 2024. 

VISIO include il VISIO Production Fund, un fondo di produzione di 35.000 euro concepito in collaborazione con il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci (Prato), la Fondazione In Between Art Film (Roma) e il FRAC Bretagne (Rennes).

Grazie al sostegno di Human Company, azienda storica e punto di riferimento nell’hospitality openair in Italia, il VISIO Production Fund 2024 è stato incrementato di 5000 euro e per la prima volta sarà previsto un rimborso per le spese di viaggio degli artisti partecipanti. Otto artisti saranno selezionati e invitati a Firenze e avranno l’opportunità di sviluppare un proprio progetto originale in dialogo con curatori e produttori internazionali. La condivisione e lo scambio tra partecipanti e professionisti saranno facilitati da un intenso programma di sessioni di mentoring, tavole rotonde e incontri individuali. I fondi saranno infine assegnati a tre artisti che lavoreranno con Leonardo Bigazzi e il team dello Schermo dell’arte per produrre le loro opere e presentarle in anteprima al Festival nel 2025. Un’edizione d’artista di ciascuna delle opere prodotte entrerà a far parte della collezione permanente delle istituzioni partner del progetto, che si impegnano a promuoverle ed esporle negli anni successivi.

Gli artisti premiati nelle precedenti edizioni sono: Gerard Ortín Castellví, Andro Eradze, Timoteus Anggawan Kusno, Simon Liu, Valentin Noujaïm, Maryam Tafakory, Yuyan Wang.

Struttura

VISIO – European Programme on Artists’ Moving Images è strutturato in quattro sezioni:

1. Mentoring Sessions

Saranno organizzate sessioni critiche e incontri individuali con l’obiettivo di sviluppare i progetti presentati dagli artisti partecipanti. I curatori invitati avranno la possibilità di studiare a fondo le proposte prima dell’inizio del programma e di discutere con gli artisti i vari aspetti delle produzioni. I mentori di questa edizione sono: Fernanda Brenner, direttrice artistica Pivô (San Paolo) e lead advisor Kadist (Parigi); Valentine Umansky, curatrice Tate Modern (Londra).

In queste sessioni gli artisti incontreranno anche i rappresentanti delle istituzioni partner del progetto con cui i film vincitori saranno coprodotti: Etienne Bernard, direttore FRAC Bretagne (Rennes); Stefano Collicelli Cagol, direttore Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci (Prato); Alessandro Rabottini, direttore artistico Fondazione In Between Art Film (Roma).

2. Conversation Room

In questo spazio i partecipanti potranno incontrare artisti, curatori, critici, produttori e direttori di istituzioni internazionali durante tavole rotonde e incontri individuali di 40 minuti. Dalla presentazione del proprio portfolio a una semplice conversazione, questi momenti sono pensati come un’occasione di confronto e di scambio per favorire la crescita professionale dei partecipanti ed estendere il loro network di contatti internazionali. Tra gli ospiti confermati Garrett BradleyDiego Marcon.

3.  Festival

Gli artisti partecipanti sono invitati a prendere parte alle proiezioni, agli incontri e alle conferenze previste dal programma della XVII edizione dello Schermo dell’arte – Festival di cinema e arte contemporanea. In questa edizione saranno proiettati i lavori di vari artisti internazionali tra cui: Garrett BradleySergio Caballero, Diego Marcon, Rosalind Nashashibi e Agnieszka Polska. Il programma include anche le anteprime mondiali delle opere prodotte attraverso il VISIO Production Fund 2023 dagli artisti Andro Eradze, Timoteus Anggawan Kusno e Valentin Noujaïm. 

4. Streaming 

Un’opera di ciascuno dei partecipanti al progetto sarà inoltre presentata online sul canale digitale Lo schermo dell’arte con MYmovies ONE, dal 13 al 24 novembre 2024.

  I partecipanti di questa edizione  
Sarah Brahim
1992, Saudita. Vive e lavora a Milano

Brahim è un’artista visiva e di performance che lavora con diversi media per presentare opere radicate nelle esperienze del corpo. Esamina come i gesti del corpo creino un linguaggio che può essere utilizzato per esprimere il dolore, la metamorfosi, la forma invisibile e il nostro rapporto con il mondo naturale. La trasformazione attraverso il movimento si riflette nelle sue opere che esplorano tematiche di incarnazione e cicli di connessione, sia sociali che spaziali o spirituali. Ha ricevuto una formazione come performer professionista, insegnante e coreografa presso il San Francisco Conservatory of Dance, e ha conseguito un BFA dalla London Contemporary Dance School. La sua pratica basata sulla ricerca è iniziata durante gli studi di medicina all’università, portandola a ottenere una laurea in Salute Pubblica: Educazione alla Salute Comunitaria presso la Portland State University. Il suo lavoro è stato presentato a livello internazionale, tra cui: 16a Biennale di Lione (Lione); Biennale di Diriyah (Riad); Noor Festival per l’arte della luce contemporanea (Jeddah); Islamic Arts Biennale (Jeddah); Bally Foundation (Lugano); Philipp Zollinger Gallery (Zurigo).

Abdessamad El Montassir
1989, Marochino. Con base tra Francia e Marocco

El Montassir combina ricerca e creazione attraverso collaborazioni con scienziati, cittadini e attivisti. Il suo lavoro riflette storie personali e collettive, rivitalizzando memorie orali spesso oscurate da narrazioni dominanti. Gli esperimenti che conduce e gli incontri anonimi che ha nel Sahara, nel sud del Marocco, gli permettono di esplorare come il trauma e la violenza vissuta o anticipata plasmino i comportamenti degli individui. La sua pratica artistica si basa su tre concetti: il diritto di dimenticare, narrazioni fittizie e viscerali, e il trauma dell’anticipazione. Svelando spazi geografici precedentemente invisibili, le sue opere si concentrano su una profonda attenzione per le entità sia umane che non umane nel nostro ambiente. Attualmente, è in residenza alla Villa Medici (Roma). Le recenti mostre e proiezioni includono: Bétonsalon (Parigi); Push To Enter (Séoul); Centre Pompidou-Metz (Metz); MAXXI (Roma); Kunst Meran Merano Arte (Merano); BIP – Biennale de l’Image Possible (Liegi); 22a Biennale Sesc_Videobrasil (San Paolo); Institut d’Art Contemporain (Villeurbanne); La Friche Belle de Mai (Marsiglia); Fonds Régional d’Art Contemporain de Franche-Comté (Besançon); Musée d’art de Joliette (Joliette, Canada); FIFA Festival International du Film sur l’Art (Montreal); 9a edizione del festival OVNi (Nizza).

Gala Hernández López
1993, Spagnola. Vive e lavora a Parigi

Hernández López è un’artista, filmmaker e ricercatrice la cui pratica interdisciplinare unisce film, installazioni video, performance e pubblicazioni. Il suo lavoro indaga nuove forme di soggettivazione influenzate dal capitalismo computazionale, esaminando prospettive ecofemministe su comunità virtuali, tecnologie dirompenti e utopie tecnologiche reazionarie. Crea opere d’arte basate sulla ricerca che fondono analisi materialista con poesia e intimità, esplorando le fantasie umane di controllo tecnico-scientifico. Dottoranda all’Università Paris 8, ha insegnato e ricoperto vari incarichi di ricerca, tra cui una residenza artistica presso l’Accademia Francese in Spagna. Quest’anno ha vinto il César per il miglior cortometraggio documentario e il Premio per il lavoro sperimentale di La Scam (Francia). Le sue opere sono state esposte in istituzioni, spazi privati e festival, tra cui: CICA Museum (Gimpo); Punto de Vista Festival (Pamplona); Tabakalera (San Sebastián); Festival Márgenes (Madrid); Salon de Montrouge (Parigi); The Photographers Gallery (Winterthur); Cineteca Madrid (Madrid); Locarno Film Festival (Locarno); Berlinale Talents (Berlino).

galahernandez.com

Peng Zuqiang
1992, Cinese. Vive e lavora ad Amsterdam

Peng lavora con film, video e installazioni, prestando attenzione alle risonanze affettive all’interno delle storie, dei corpi e del linguaggio. Tra le recenti mostre e proiezioni: Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino); Kevin Space (Vienna); Cell Project Space (Londra); E-Flux screening room (New York); videobrasil (Brasile); UCCA Center for Contemporary Art (Pechino); Schirn Kunsthalle (Francoforte); Alchemy Film and Moving Image Festival (Hawick).

pengzuqiang.com 

Charmaine Poh
1990, Singaporeana. Con base tra Berlino e Singapore.

Poh lavora attraverso media, immagini in movimento e performance per analizzare, interrogare e mettere in discussione le idee di capacita’, riparazione e corpo attraverso diversi mondi. Si allinea con strategie di visibilità, opacità, devianza e avvenire. La sua pratica inizialmente si è concentrata sull’uso della fotografia sperimentale per esplorare come la femminilità e l’essere queer siano articolate. Il suo lavoro si centra sugli affetti della vulnerabilità, del desiderio e dell’intimità dal punto di vista della sovversione. Dopo aver conseguito un master in Antropologia Visiva e dei Media, sta perseguendo un dottorato presso l’Università di Berlino. Le recenti mostre e proiezioni includono: 60a Biennale di Venezia Stranieri Ovunque (Venezia); Singapore Art Museum (Singapore); Seoul Museum of Art (Seoul); SeMA Bunker (Seoul); Leslie Lohman Museum (New York); Queer East Festival (Londra).

charmainepoh.com

Young-jun Tak
1989, Coreano del Sud. Vive e lavora a Berlino

Nella sua pratica, Tak esamina i meccanismi socio-culturali e psicologici che formano i credi religiosi. Sfocando i confini tra media, tecniche e oggetto di studio, utilizza l’offuscamento come strumento di critica. Nei suoi film e sculture, espone spesso il corpo umano nel contesto di norme e convenzioni polarizzanti. Il suo lavoro è stato esposto a livello internazionale, nell’ambito di mostre e festival quali: PHILIPPZOLLINGER (Zurigo); COMA (Sydney); Atelier Hermès (Seoul); Julia Stoschek Foundation (Berlino, Dusseldorf); palace enterprise (Copenaghen); O—Overgaden (Copenhagen); Wanås Konst (Knislinge); Skånes konstförening (Malmö); Capsule (Venezia); High Line (New York); Chicago Architecture Biennial (Chicago).

youngjuntak.net

Philip Ullman
1992, Svedese. Vive e lavora ad Amsterdam

Nella loro pratica, Ullman cattura movimenti e voci inerenti al corpo umano e li applica a personaggi non umani. Attraverso questi personaggi, in fittizie realtà 3D animate, Ullman mette in discussione le basi su cui valore e sensibilità vengono definiti, perché una vita è considerata più preziosa di un’altra e cosa significa essere umani. Hanno recentemente completato un MFA presso la Royal Danish Academy of Fine Arts. Le mostre personali includono: Goswell Road (Parigi); Mutter (Amsterdam). Quest’anno, hanno esposto in diverse istituzioni internazionali, spazi privati e festival, tra cui: Berlinale (Berlino); Rotterdam Film Festival (Rotterdam); Annecy International Animation Film Festival (Annecy); Lago Film Fest (Revine Lago, Italia); Kaboom Film Festival (Amsterdam); Kurzfilm Festival Hamburg (Amburgo); Vienna Shorts (Vienna); Syncro Film Fest (Buenos Aires); Guanajuato International Film Festival (Guanajuato City); International Film Festival of Kerala (Thiruvananthapuram).

Leyla Yenirce
1992, Tedesca-Curda. Vive e lavora a Berlino

La pratica multidisciplinare di Yenirce si muove tra video, installazione, suono, pittura e performance. Il suo lavoro affronta temi sovrapposti come le strutture culturali e mediatiche di dominio, creando spesso opere cinematografiche e allestite basate su filmati esistenti, cariche di significato politico e critico. Un aspetto centrale della sua opera è l’uso deliberato del suono. Ha studiato antropologia culturale, media basati sul tempo e pittura presso l’Università HafenCity di Amburgo, il Bryn Mawr College in Pennsylvania e l’Accademia di Belle Arti di Amburgo. Nel 2019 ha partecipato al Kurdish Film Festival di Berlino, dove ha ricevuto il Karl H. Ditze Art Prize per il miglior lavoro finale. Ha completato il programma di residenza Art Explore – Cité internationale des arts (Parigi) nel 2023. Le recenti mostre, proiezioni e performance includono: HFBK Neue Kunst ad Amburgo; Sfeir-Semler Gallery (Amburgo); Kunsthaus (Amburgo); Capitain Petzel (Berlino); Schiefe Zähne (Berlino); Kunsthalle Münster; International Film Festival Rotterdam; Moltkerei Werkstatt (Colonia); Studio Mondial (Berlino); Haus der Kunst (Monaco); Braunsfelder (Colonia); Elbphilharmonie (Amburgo); Sophiensæle (Berlino).

capitainpetzel.de 

opere in streaming
Sul canale streaming Lo schermo dell'arte su MYmovies ONE
dal 13 al 24 novembre 2024
He said, we must forget

di Sarah Brahim, 2023, 9’22’’

Originariamente pensata come una installazione a due canali, He Said, We Must Forget utilizza le immagini raccolte nel corso di un intero anno. Due film scorrono in parallelo; si intersecano e si oppongono, uno disfacendo ciò che l’altro porta avanti con una tecnica basata sulla pittura a mano. Mediante frammenti di immagini, Brahim cerca di capire come involontariamente si dimenticano certe cose al fine di andare avanti; come i ricordi, e l’accesso ad essi, finiscono per bloccarsi. Un invito a contemplare i limiti della memoria umana, la sua longevità e il delicato confine tra realtà e immaginazione.

Galb’Echaouf

di Abdessamad El Montassir, 2021, 18’43’’

Mentre indagava su un evento che ha profondamente cambiato il paesaggio del Sahara, El Montassir si è confrontato con il silenzio delle generazioni precedenti, che sono ancora perseguitate da una storia che non riescono a raccontare. Con Galb’Echaouf, El Montassir concentra l’attenzione dello spettatore su paesaggi, piante e poesia, alla ricerca di risposte o elementi che possano contribuire alla ricostruzione di questa amnesia e alla trasmissione delle narrazioni.

Ph. credits: Abdessamad El Montassir, Galb’Echaouf, 2021. © Abdessamad El Montassir / ADAGP, Paris

La Mécanique des Fluides

di Gala Hernández López, 2022, 38’

Nel 2018, un incel (cioè un celibe involontario) pubblica una nota di suicidio sulla piattaforma Reddit con il titolo “L’America è responsabile della mia morte”. La Mécanique des Fluides è un tentativo di trovare risposte alle sue parole. Una deriva virtuale su Internet alla ricerca delle sue tracce digitali che finisce per essere un viaggio interiore tra due solitudini collegate.

Sight Leak

di Peng Zuqiang, 2022, 12’15’’

Sight Leak, girato in 16mm in bainco e nero, reimmagina le memorie di Roland Barthes del suo viaggio in Cina del 1974, pubblicate postume, dal punto di vista di un turista locale che visita Changsha, città natale dell’artista.
I giudizi di Barthes sulla Cina si rifrangono nel film come frammenti di dialoghi su classe, queerness e desiderio, rispondendo alle riflessioni sugli stessi argomenti suscitate insieme al senso di erotismo di Barthes.

Commissionato da Macalline Art Center.

Good Morning Young Body

di Charmaine Poh, 2023, 6’23’’

Il video si basa su materiali di archivio e su riprese dell’artista come attore televisivo preadolescente nei primi anni 2000 a Singapore, un’epoca di internet non regolamentato e una nascente distribuzione di immagini nascenti. Attraverso l’uso di un deep-fake, il video resuscita il personaggio della serie, E-Ching, per affrontare la politica dello sguardo, il corpo che si presenta come femminile e in controllo. Comprimendo tempo e spazio, l’eterno E-Ching di 12 anni offre una narrazione alternativa che esprime un desiderio di libertà.

Wish You a Lovely Sunday

di Young-jun Tak, 2021, 18’45’’

Due coreografi e due danzatori hanno collaborato per creare una nuova coreografia rispettivamente per la chiesa “Kirche am Südstern” e il club queer “SchwuZ” a Berlino, sulla musica di due differenti brani di Bach per pianoforte a quattro mani. Dopo le prove, i luoghi sono stati scambiati e, scoprendo dove si sarebbero esibiti solamente il giorno stesso delle riprese, i partecipanti sono stati costretti ad adattare le loro coreografie ai nuovi spazi. Questa giustapposizione di ambienti distinti mira a esplorare la coesistenza della pratica religiosa con la cultura dei club, evidenziando le difficoltà e l’impegno dei danzatori nell’inserire i loro movimenti in questi nuovi contesti.

Supportato da Arts Council Korea, Berlin Masters Foundation, Burger Collection e Center Stage.

Preoperational Model

di Philip Ullman, 2023, 13’10’’

La principessa antropomorfica Sophie e la sua cameriera Jessica si preparano per un nuovo giorno alla corte reale. La lotta di Sophie per svolgere il suo ruolo spinge le due protagoniste avanti e indietro nel tempo, attraverso mondi e identità, per trovare un modo per vivere insieme. ​​Una storia di privazione di potere dal punto di vista dei potenti.




Being Strong Is Hard

di Leyla Yenirce, 2021, 4’13’’

Il film è un flusso rapido di immagini, raccolte online o realizzate dall’artista, di attiviste, giornaliste e combattenti curde, per lo più donne, che guardano verso la camera, spesso sorridendo,  accompagnate da musica elettronica. L’opera che l’artista stessa descrive come una “macchina di immagini”, unisce concetti di solidarietà e resistenza ed è un tributo a coloro che sono stati uccisi o che stanno ancora lottando.

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VISIO. European Programme on Artists’ Moving Images – XIII edizione

con il contributo di
Regione Toscana – Giovani Sì – Toscanaincontemporanea2024

promosso e prodotto da
Lo schermo dell’arte

a cura di
Leonardo Bigazzi

in collaborazione con
Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci (Prato)
Fondazione In Between Art Film (Roma)
FRAC Bretagne (Rennes)
con il sostegno ulteriore di Human Company

Photo Credits: Andro Eradze, Raised in the Dust, Film still, 2022, Video 4K, 8:12 min, commissioned by La Biennale di Venezia, courtesy of the artist and SpazioA

La selezione dei partecipanti è realizzata in partnership con:

  • Accademia di Belle Arti di Brera
  • AV-arkki – The Centre for Finnish Media Art (Helsinki)
  • Careof (Milano)
  • Cité internationale des arts (Parigi)
  • De Ateliers (Amsterdam)
  • Gasworks (Londra)
  • Hangar (Barcellona)
  • Künstlerhaus Bethanien (Berlino)
  • Le Fresnoy-Studio national des arts contemporains (Tourcoing)
  • Rijksakademie van beeldende kunsten (Amsterdam)
  • Spike Island (Bristol)
  • Städelschule (Francoforte)
  • Villa Romana (Firenze)
  • WIELS, Contemporary Art Centre (Bruxelles)