Focus on Guido van der Werve

Guido van der Werve, Nummer twee, just because I’m standing here doesn’t mean I want to, 2023

Il lavoro di Guido van der Werve è stato mostrato ampiamente, trovando riconoscimento sia nel mondo dell’arte che in quello del cinema. È noto soprattutto per le performance in cui spinge il proprio corpo ai limiti fisici -tra le sue imprese epiche quella in cui è rimasto in piedi per 24 ore al Polo Nord, quella in cui ha completato un triathlon di mille miglia, quella in cui è stato investito da un’auto in corsa- accompagnate da arrangiamenti musicali classici spesso composti da lui stesso.  Non volendo esibirsi davanti a un pubblico, Van der Werve documenta con il video le sue performance. Il cinema diventa così il mezzo con il quale trasmettere allo spettatore un’immediatezza emotiva simile a quella della musica. 
Ambientate in paesaggi spettacolari nei quali la natura diventa parte essenziale, nelle sue opere, spesso incentrate su un approccio personale e filosofico e accomunate da un senso di meraviglia che pervade la banalità dell’esperienza quotidiana, si combinano elementi autobiografici con temi ricorrenti quali la musica classica, lo sport di resistenza, gli scacchi.

GUIDO VAN DER WERVE

Guido van der Werve (1977, Papendrecht, Paesi Bassi, vive e lavora tra Amsterdam, Berlino e Hassi) si è formato alla Gerrit Rietveld Academie di Amsterdam e nel 2006 è stato residente alla Rijksakademie van Beeldende Kunsten di Amsterdam. Nel 2008 ha partecipato all’International Studio and Curatorial Program di New York e nel 2011 è stato in residenza alla Kunstlerhaus Bethanien di Berlino. 

Tra le mostre personali recenti: GRIMM Gallery, Amsterdam (2023); Eye Filmmuseum, Amsterdam (2022); SongEun Art Space, Seoul (2020); CONDO São Paulo (2019); FuturDome, Milano (2018).

Le sue opere hanno fatto parte di mostre collettive presso istituzioni quali Kunsthaus Zurich (2020), CCK Buenos Aires (2017), Kunsthaus Graz (2015), MAXXI Roma (2014),  Fondazione Prada (2014), MoMA New York (2013), GAMeC, Bergamo (2013).

Ha partecipato a biennali e manifestazioni internazionali quali Performa 13 (2013) e Performa 11 (2011), Moscow Biennial (2011), Biennale di Venezia (2010), Istanbul Biennial (2015), Manifesta 07 (2008).

Le sue opere sono presenti nelle collezioni di istituzioni internazionali quali: Fondazione Giuliani, Roma; Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino; Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington, DC; Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam; MoMA, New York; M Woods Museum, Beijing; Stedelijk Museum Amsterdam; Van Abbemuseum, Eindhoven (NL).

Opere selezionate

2022 Nummer Achttien; 2015 Number zeventien, killing time attempt 1 from the deepest ocean to the highest mountain; 2015 Nummer zestien, the present moment; 2013 Nummer vijftien, at war with oneself; 2012 Nummer veertien, home; 2011 Nummer dertien, emotional poverty in three effugium; 2009 Nummer Twaalf; 2009 Nummer elf, chess Piano concert in three movements; 2003-2007 Nummer tien, works; 2007 Nummer negen, the day I didn’t turn with the world; 2007 Nummer acht, everything is going to be alright; 2006 Nummer zeven, the clouds are more beautiful from above; 2006 Nummer zes, Steinway grand piano, wake me up to go to sleep and all the color of the rainbow; 2005 Nummer vier, I don’t want to get involved in this. I don’t want to be part of this. Talk me out of it; 2004 Nummer drie, take step fall; 2003 Nummer twee, just because I’m standing here doesn’t mean I want to.

Programma

15 novembre 2023
Cinema La Compagnia

Paesi Bassi, 2023, 94’ vo: olandese, inglese, tedesco; st: inglese, olandese, italiano
Prima italiana alla presenza dell'artista

A seguito di un grave incidente stradale l’artista rimane in coma per un mese. Il film racconta la sua miracolosa riabilitazione intrecciando scene dell’infanzia dalle quali emergono i difficili rapporti con i genitori. Diversi elementi compongono il film e rimandano a lavori precedenti dell’artista: le pellicole in 8 mm e i dipinti realizzati dal padre, un coro e un’orchestra, una bambina dai capelli rossi che impersonifica l’artista, la casa di famiglia a Papendrecht, la sua casa in Finlandia e il centro medico di Berlino dove è rimasto per mesi dopo l’incidente.

16 novembre 2023
Accademia di Belle Arti di Firenze

L’artista olandese presenta il suo lavoro tra performance e video.

16 novembre 2023
Cinema La Compagnia

16 mm trasferito in HD, 2007, 10’10”
Alla presenza dell'artista

Nel Golfo finlandese di Botnia, uno dei limiti estremi della terra, l’artista è ripreso mentre cammina su una distesa di ghiaccio di fronte a un’enorme nave rompighiaccio. Non c’è musica ma solo i tonfi sordi della nave che percorre la sua traiettoria. Nell’ampia ripresa van der Werve sembra fragile e minuscolo, sempre in procinto di essere inghiottito dall’immensa nave dietro di lui.

16 novembre 2023
Cinema La Compagnia

video 4k, 2012, sonoro, 54’
Alla presenza dell'artista

ll cimitero di Père Lachaise è il luogo in cui è sepolto il corpo di Frédéric Chopin tranne il suo cuore che la sorella, per esaudire l’ultimo desiderio del compositore, portò di nascosto in una chiesa di Varsavia. L’artista intraprende un viaggio dalla Polonia alla Francia come se fosse un triathlon. Il film è un requiem composto da tre movimenti e dodici atti, nel quale si intrecciano tre narrazioni: il viaggio compiuto come una maratona Ironman, un irreale ritorno nella sua casa natale in Olanda ed alcune scene ispirate al viaggio di Alessandro Magno dalla Macedonia a Babilonia.

18 novembre 2023
Cinema La Compagnia

16mm trasferito in HD, 2003, sonoro, 03’08”

In una strada di periferia della sua città natale Papendrecht in Olanda, l’artista cammina lentamente all’indietro finché non viene investito da un’auto. Un furgone blu della polizia si ferma. Ne escono cinque giovani ballerine che danzano il Concerto grosso per la notte di Natale di Arcangelo Corelli davanti al corpo dell’artista inerte a terra.

18 novembre 2023
Cinema La Compagnia

35mm trasferito in HD, 2006, 17’09”
vo: inglese, olandese; st: inglese, italiano

Seduto su uno sgabello al suo pianoforte verticale, l’artista è immerso nei suoi pensieri mentre una voce fuori campo racconta la storia del pianoforte a coda Steinway & Sons. Vagando sconsolato per le strade di Amsterdam, egli continua a pensare al celebre Steinway. Nella scena successiva una gru issa il grande pianoforte facendolo passare con difficoltà dalla finestra dell’angusta stanza del suo appartamento. Qui un’intera orchestra da camera accompagna l’artista nell’esecuzione del primo concerto per pianoforte di Chopin.