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Bloodlines

di Amie Siegel
Stati Uniti, Regno Unito, 2022, sonoro, 82’
Presentato alla 16° edizione dello Schermo dell’arte, 2023
Fotografia: Christine A. Maier
Montaggio: Amie Siegel
Camera: Assistant Gerhard Leitner
Sound: Recording Marina Fusella
Sound: Mix Gisburg Smialek
Produttori: Martina Klich, Andrew Fierberg
Ph. credits: Amie Siegel “Bloodlines”, 2022, 4K video, colour/sound, 82 min. © Amie Siegel. Courtesy Thomas Dane Gallery
L’artista e regista Amie Siegel è da tempo interessata alla vita delle opere d’arte e degli oggetti, a come acquisiscano significato e valore culturali. Girato in numerose proprietà private in Inghilterra e Scozia, così come in istituzioni pubbliche, Bloodlines segue il movimento dei dipinti dell’artista inglese George Stubbs (1724-1806) dalle dimore aristocratiche e dalle residenze private di campagna alla loro esposizione in una galleria d’arte pubblica e al loro successivo ritorno. Raffigurati per la prima volta nell’ornato decoro e nella quiete delle lussuose dimore, i dipinti di Stubbs assumono una nuova presenza quando vengono installati dai lavoratori del museo e visti sui muri della galleria da un pubblico, e quando ritornano a casa. Il film di Siegel offre uno sguardo intimo nel mondo della proprietà culturale, esplorando la custodia del patrimonio e le distinzioni tra privato e pubblico. Bloodlines rappresenta chiaramente la maestria dell’artista nella gestione della forma, svelando i sistemi di classi sociali e di ricchezza ereditata, mentre suggerisce in modo sottile il ruolo del colonialismo nell’istituire e perpetuare tali strutture. La natura iterativa e concettuale del lavoro di Siegel viene resa attraverso l’uso di giustapposizioni, contrasti e ripetizioni nel linguaggio cinematografico. Questi elementi si combinano per creare una complessa rete di immagini e idee, permettendo alla storia che ne deriva di svilupparsi in modo associativo nella mente dello spettatore. Motivi come fiori, camini, carta da parati, cani, cavalli e altre creature e schemi d’azione si accumulano e risuonano in tutta l’opera, acquisendo significato. Il tempo stesso diventa soggetto e materia nelle ambientazioni stranamente immutabili delle sontuose dimore. Vengono messe in primo piano distinzioni tra mondi interni ed esterni, nonché tra assenza e presenza di persone; quiete e movimento; esseri animati e oggetti inanimati; immagini del passato e del presente; realtà e artificio. Viene trasmesso un senso di empatia, mentre gli spettatori incontrano un cast di protagonisti umani e animali. Man mano che il film si sviluppa, Siegel estrae connessioni sottili e poetiche tra i suoi soggetti e quelli dei dipinti. Persone, proprietà, animali e oggetti si muovono tra il reale e il rappresentato, Creando un riflesso delle connessioni tra le famiglie umane, equestri e artistiche. Senza voice-over o narrazione, il lavoro intimo della telecamera di Siegel, le riprese accuratamente composte e il montaggio abile ed analogico mettono a nudo i due processi di creazione d’immagine e oLa sua adozione di un linguaggio cinematografico accattivante riflette sia le qualità espressive dei dipinti di Stubbs che gli interni lussuosi e i terreni delle residenze di famiglia che hanno contribuito a ispirare i suoi soggetti. In questo modo, dirige il nostro sguardo e apre una finestra su visioni dell’identità culturale saldamente custodite all’interno dei quadri che ne fissano l’immagine.
Amie Siegel (Chicago 1974, vive e lavora a New York). Tra le sue personali più recenti: ArkDes, Stoccolma (2022); Scottish National Gallery of Modern Art, Edimburgo (2022); Blaffer Art Museum, Houston TX (2019); Guggenheim Museum Bilbao (2017); Berlinische Galerie, Berlino (2017).
Ha partecipato alla 34ma São Paulo Bienal e alla Gwangju Biennial (2021).
Filmografia selezionata
2022, The Silence; 2021, Asterisms; 2016, Fetish, Genealogies, The Noon Complex, Double Negative; 2015, Quarry; 2014, The Architects; 2013, Provenance; 2010 Black Moon