Dearest Fiona

Il terzo lungometraggio dell’artista Fiona Tan, che ha rappresentato i Paesi Bassi alla Biennale di Venezia del 2009, è un viaggio nel tempo e nello spazio che connette luoghi e avvenimenti distanti tra loro. Le immagini poco conosciute della vita quotidiana nei Paesi Bassi dell’inizio del XX secolo sono state selezionate dall’artista tra le numerose presenti negli archivi dell’Eye Filmmuseum di Amsterdam. Le scene, spesso colorate a mano, mostrano donne olandesi in costume tradizionale, scene invernali, lavori di raccolta, pesca, commercio, paesaggi di mulini a vento, tulipani e animali. Quasi in un parallelo storico a molti anni di distanza da quelle immagini, la parte sonora è rappresentata da una voce fuori campo che legge le lettere che il padre di Tan le inviava dall’Australia dopo che lei era partita per Amsterdam per studiare arte alla fine degli anni ‘80: una corrispondenza sui piccoli avvenimenti della vita quotidiana o della politica locale che intreccia eventi epocali quali il massacro di Piazza Tienanmen, la caduta del muro di Berlino, l’elezione di Mandela in Sudafrica. In un montaggio ipnotico l’accostamento tra parola e immagine abbraccia allo stesso tempo il personale e l’universale in un viaggio che si colloca a metà strada tra sogno e realtà.